Lamezia: presentato “D’amore, di fede e di ciarpame” di Rocco Mangiardi, Agnese Moro: “La poesia è un’arma contro il male”

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Lamezia Terme - “Rocco è vivo: anche toccato dal male è rimasto integro, il suo mondo interiore è intatto.” Così Agnese Moro descrive il testimone di giustizia Rocco Mangiardi, autore del libro di poesie “D’amore, di fede e di ciarpame” di cui la figlia del celebre statista ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978 ha curato la prefazione. La raccolta, edita da inCalabria Edizioni, è stata presentata presso il chiostro di San Domenico, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Lametino e con il Caffè Letterario, nel primo di una serie di incontri afferenti al progetto culturale “Nautilus – parole in movimento”, voluto dagli editori Federico Arcuri e Annamaria Persico e finalizzato a valorizzare la narrazione come “viaggio alla ricerca della verità”.

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Una ricerca che nel libro di Mangiardi si tocca con mano, proprio grazie alla sincerità e alla trasparenza dei suoi versi. “Lo ammiro per il modo in cui seguita a sentire la vita. È una persona pulita” dice ancora di lui Agnese Moro, intervenuta di persona all’evento moderato da Saveria Maria Gigliotti, che ha visto anche la presenza dei genitori del piccolo Domenico Gabriele e di Eugenio Bonaddio, testimone della vicenda di Tramonte e Cristiano. Rocco Mangiardi li ha ringraziati, perché, dice, “gli amici non mi hanno mai mollato. Se pure la fede e l’amore mantengono in vita, senza incontrare il ciarpame, non avrei mai potuto incontrare gli amici che ho adesso”.

Dunque sentimenti vividi e un forte afflato religioso sono gli ingredienti di questa raccolta, ma anche la rabbia e la volontà imperterrita di sopravvivere, perché ciò che poeticamente si chiama “ciarpame” o “erbaccia”, ovvero la criminalità organizzata, una volta sconfitta nelle aule di Tribunale, non possa più avere il sopravvento. Ciò anche grazie alla poesia, che “è un buon soccorritore”, dice Mangiardi, e - in quanto testimonianza di una sopravvivenza spirituale - anche “un’arma contro il male”,  aggiunge la Moro. La serata è stata animata dalle letture di alcuni brani tratti dalla prefazione e dalla raccolta, dalle voci recitanti della giornalista Maria Scaramuzzino, del regista Francesco Pileggi, dell’attrice Maria Concetta Ciliberti, del giovane Antonio Vono. Alla chitarra il maestro Mimmo Caruso.

Giulia De Sensi

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