Lamezia, presentato libro di Guido Crainz, “Storia della Repubblica. L’Italia dalla liberazione ad oggi”

crainz-speranza.jpg

Lamezia Terme – Guido Crainz, docente di storia contemporanea all’Università di Teramo, ha presentato presso la Libreria Tavella, il suo ultimo libro edito Donzelli “Storia della Repubblica – L’Italia dalla liberazione ad oggi”. Un evento che rientra nel programma dell’edizione 2016 di Gutenber, progetto del Liceo Galluppi di Catanzaro e della stessa Assocazione Gutenberg che ha l’obiettivo di diffondere la cultura, mediante incontri con intellettuali, filosofi, storici, scienziati, mettendo in rete tutti gli studenti delle scuole della Calabria. A sostituire il relatore Dino Vitale (Gutenberg), è stato l’ex sindaco della città di Lamezia Terme, Gianni Speranza, il quale ha suscitato l’attenzione dell’autore tracciando diversi argomenti: Il Governo De Gasperi, la democrazia cristiana, il vuoto della sinistra italiana dopo la morte di Berlinguer, l’omicidio Moro, gli anni 60’ e la trasformazione nel 68’.

n libro, quello dello scrittore e giornalista presso La Repubblica e il magazine di Rai Storia Italia in 4D, che è essenzialmente una ‘ricerca’, sugli umori dell’essere italiano nei ’70 anni dalla Repubblica’. Un percorso intriso di speranza ma anche delusioni, di traumi profondi, un invito ad immergersi nei ‘disorientamenti’ dell’oggi, nei quali si nasconde inquietudine e disagio. Guido Crainz, noto anche per aver diretto l’archivio audiovisivo della memoria abruzzese, proiettando i presenti agli anni 60’ 70’ dice “Ci si chiede, rispetto a quegli anni, perché non si è riusciti a fare di più, ma io dico ‘Si è fatto un miracolo’, perché dopo un paese in rovina, gruppi di giovani hanno trovato la voglia di costruire un nuovo paese, di costruire ‘democrazia’, un concetto che non è stato affatto scontato né per la democrazia cristiana né per i comunisti”. Ripensamento. Questa la parola chiave individuata da Speranza, per ritornare ai più governi guidati da De Gaspari, “Cosa sarebbe successo se nella storia internazionale non ci fossero stati impedimenti”? Chiede Gianni Speranza. “Tra la paura del futuro e il dissenso sociale si costruisce la democrazia, nel 47’ si scrive la Costituzione, e dal 46’ al 48’ non c’è rinascita della democrazia cristiana” – dice Crainz per arrivare alla ‘sconfessione’ da parte del Papa di De Gasperi. Poi iniziano nel mondo cattolico le divisioni. Rispetto alla rottura del 48’ invece Guido Crainz ricorda “C’erano Italie diverse, Togliatti lo diceva ‘quei governi internazionali lasciano spazio anche a governi liberali’, dietro la cultura della sinistra non c’era alcuna idea progettuale”. 

L’Italia era diversa, era una ‘coabitazione forzata’: in quel periodo, eliminata la sinistra De Gasperi chiama Einaudi e si conquista gli stati interventi che con l’inflazione saranno particolarmente esposti. “Il bisogno di tornare alla normalità non porta più a guardare alla sinistra” – spiega ancora Crainz. Il dibattito si sposta infine sulla ‘legge truffa’ la quale scatta solo a favore di una parte (prevedeva infatti il 50 + 1), dunque solo a favore della democrazia cristiana. I funerali di Aldo Moro e di Enrico Berliguer segneranno lo spartiacque nel quale centro si collocherà la fine della classe operaia, con il crollo sindacale della Fiat, la fine dell’Italia industriale. “Ai funerali di Berlinguer il popolo comunista si manifestava per l’ultima volta” – conclude Crainz. Da quel momento in poi sarà solo ‘politica dello spettacolo’. Nel 1987 infatti, nascono due trasmissioni televisive ‘Samarcanda’ e il ‘Bagaglino’, inoltre viene eletta in Parlamento Cicciolina. 

V.D.

© RIPRODUZIONE RISERVATA