Lamezia, presentato libro “La speranza non è una terra straniera” di Francesca Viscone

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Lamezia Terme - Sono le vite di donne e di uomini che si battono per il bene comune ma che restano soli con il loro coraggio, quelle raccolte nel libro di Francesca Viscone “La speranza non è una terra straniera. Storie di sindaci e amministratori minacciati dalla ‘ndrangheta”. Un libro che, nella presentazione voluta dal Centro “Riforme-Democrazia-Diritti” moderata da Costantino Fittante e introdotta da Salvatore D’Elia, ha visto materializzarsi due dei suoi protagonisti, ovvero Elisabetta Tripodi e Gianni Speranza, con le loro esperienze da sindaci di Rosarno e di Lamezia Terme. Esperienze che si affiancano nel libro a numerose altre - Carmela Lanzetta per Monasterace, Carolina Girasole per Isola Capo Rizzuto, tutte con uno strano denominatore comune: una forte esposizione mediatica a livello nazionale ma allo stesso tempo un’aura negativa, un “alone di cattiva fama”, a seguire come un’ombra chi decide di impegnarsi in prima persona nella propria terra, senza eroismo, solo con la propria normalità.  

“La Calabria è una terra dove la realtà supera sempre la fantasia” - dice la Viscone in merito alle testimonianze raccolte - non solo interviste rigorosamente vis a vis, ma anche fonti documentali messe a confronto, e “rumors” - in un lavoro tanto accurato da spingerla a rifiutare qualche storia ritenuta poco convincente. La cosa più sconvolgente ad essere registrata, peggiore perfino della violenza e delle lettere intimidatorie, è proprio il rapporto di questi amministratori con le loro comunità: si passa facilmente “dall’amore, all’odio, all’indifferenza, all’abbandono - dice ancora l’autrice -  attraverso un’opera di decostruzione delle loro vite, delle loro storie, delle loro personalità.  Fino ad una delegittimazione più pesante delle pallottole”. E pare questo sia valido anche nel caso della Tripodi, che a Rosarno lascia “30 milioni in opere appaltate e concluse”,  anche per Speranza che pure, a differenza di lei, si considera “fortunato per aver potuto completare interamente il mandato". Ma, nell’ottica della Viscone, “l’importante in questi casi  non è vincere ma resistere.”

Giulia De Sensi

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