Lamezia, presentato "Veloce sogno" il nuovo libro di Antonio Iacopetta

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Lamezia Terme - "Veloce sogno" è l' ultima raccolta di poesia di Antonio Iacopetta, presentata presso la libreria Tavella in compagnia dell'editore Osvaldo Tartaro (Talos di Cosenza) e del giornalista Pasquale Allegro. "La raccolta comprende alcuni testi che risalgono a 35 anni fa e che si inseriscono in un discorso coerente alle recenti pubblicazioni - afferma il professore Iacopetta, di cui si apprezza da sempre l'approfondimento critico a Franco Costabile". 'Minimalmente' e 'Reticoli', le raccolte che precedono questi versi antichi che vengono a galla, il cui filone tematico e formale non tradice mai. Vi sono in Iacopetta sempre più sottrazioni, minimalismi, che riconducono alle piccole cose quotidiane e che nutrite e assecondate da uno sguardo visionario divengono più grandi, essenziali, come la letteratura. "Io non faccio uno stacco tra vita e poesia - dice ancora - adotto un linguaggio parlato, molto comunicativo ma non denotativo. Anche gli eventi sono minimi, e sono gli amici, i familiari, le cose comuni". La poesia di Iacopetta richiama Penna. Di quest'ultimo,  infatti, ricordiamo la sua prima poesia in un risveglio mattutino sul treno. Dunque il viaggio. 'Viaggiai', dal titolo di una poesia letta da Maria Chiara Pasini, fa pensare alla vena esistenziale di Penna. Come lui, Iacopetta tratteggia, restando in una metrica di tipo sintattico, (come del resto la metrica del primo Ungaretti) la stessa leggerezza concettuale e formale. L'analogia è nel dolore e nella gioia che si attorcigliano insieme.

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"Grazie all'utilizzo di un linguaggio asciutto - commenta Allegro - anche il lettore riesce a trovare rifugio in questo suo mondo - Un momento di riflessione universale, quello concesso da Iacopetta, anche quando da l'impressione di scavare nella sua coscienza. Qui, parla di zone oscure e profonde".  "Non ditemi che in questo bellissimo camposanto regna soltanto la tristezza e il buio. Veloce sogno. Ancora un'alba, veloce sogno" - da alcuni versi. Se la letteratura sfrutta le ambiguità delle parole, il minimalismo quanto è evocativo? Questo l'interrogativo dell'editore Cosentino. Ma Iacopetta ha le idee molto chiare in merito. "Il linguaggio secondo Borges è di per se estetico - asserisce il poeta - il linguaggio semplice quindi cade nel banale? No. Dipende dalla connotazione che si vuol dare alla parola. Non parlo di temi scottanti che riguardano la società, ma si può avere ugualmente sensibilità verso essi. In una poesia di 'Reticoli' parlo addirittura di un calciatore. Anche quella è vita". "Intellettuale profondo e defilato - così lo definisce Allegro prima di inserirsi in un discorso orientato a separare la poesia dalla realtà -  Oggi si insiste sulla poesia che può salvare il mondo. Come fai a coniugare il sogno con il mondo reale?". Tutte le cose visibili e invisibili, quindi minimali, suscitano lo stesso shock emotivo. "Chi ti dice che il mondo reale non sia minimale"? - conclude Iacopetta. 

V.D.

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