Lamezia rispetta la tradizione del martedì grasso con il “risu d’azata”

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Lamezia Terme – Non potrebbe esserci piatto più gustoso per accompagnare la tradizione del martedì grasso calabrese. Saranno molte infatti, oggi, le tavole imbandite da quello che, sin dai tempi delle nostre nonne, veniva definito come “Risu chinu” o “U risu d’azata”. Un piatto appetitoso e gustosto che segna l’inizio della quaresima, ossia i 40 giorni di “digiuno” secondo la tradizione cattolica. E’ questo il giorno che viene infatti detto “d’azata”, ossia, in gergo dialettale, il giorno in cui bisogna togliere la carne dalla tavola.

Quale piatto migliore allora per fare la scorta, in una sola giornata, di una bontà calorica e unica nel suo sapore? Si chiama infatti martedì grasso proprio perché nella giornata di oggi si mangiano cibi ricchi e gustosi. Ad accompagnare il tipico riso ripieno alla calabrese, solitamente anche le cotolette (rigorosamente fritte), le salsicce e le famose chiacchiere. Come preparare il “Risu chinu”? Il procedimento è molto semplice e gli ingredienti tutti genuini, tipici della nostra cucina.

Dopo aver realizzato un buon ragù con la carne tritata, si cuoce il riso e lo si accompagna con il salame tagliato a dadini (o la salsiccia), la scamorza silana, il formaggio grattuggiato, le polpettine di carne e le uova sode. Si mescola il tutto e si versa in una pirofila, facendo terminare la sua cottura in forno: sarà un tripudio di profumi e un omaggio ad una delle tradizioni più antiche della nostra città.

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