Lamezia: "Rotary al servizio dell'umanità", Cristianesimo e Islamismo a confronto

foto1-03182017-085943.jpg

Lamezia Terme - Una conferenza sul tema dell'incidenza dell'agire morale sul bene comune secondo il Cristianesimo e l'Islamismo, quella realizzata presso il Savant Hotel dal Rotary Club Lamezia in una sala gremita. “Il Rotary al servizio dell'umanità”. Questo il messaggio portato avanti nel tempo e che con tale incontro ha inteso sviscerare tematiche religiose e sociali che premono ogni cittadino. A relazionare, portando due punti di vista differenti con alcune analogie, don Armando Augello, sacerdote, e Fatnassi Ammar, Presidente dell'associazione solidarietà tra i Popoli Onlus. Quest'ultimo vive e opera da ormai 40 anni nella comunità lametina portando avanti valori di solidarietà fratellanza e cooperazione fra gli immigrati. (Presenti in sala numerosi gruppi di immigrati). "Un dibattito, conversazione, attraverso punti comune e di contatto" - dice il Presidente del Rotary Giuseppe Senese. Islam vuole dire sottomissione, obbedire a Dio. Si parla, nell'excursus storico-religioso di Fatnassi, di profeti. Si parla della religione di Abramo. "Abbiamo gli stessi profeti - spiega Fatnassi, che collabora come interprete nei tribunali e con la Malgrado Tutto - La parola di Allah non è multipla e non è al femminile". Con riferimento al Corano aggiunge "La fede parte dal cuore, nessuno può obbligare a credere o ad amare, motivo per cui non si può costringere nessuno a diventare musulmano o cristiano". Ma la religione è qualcosa che ha a che fare anche con la società.  "Per vivere bene nel mondo dobbiamo tutti collaborare - dice - Il Corano ordina di fare il bene e impedisce il male".

foto3-03182017-085950.jpg

Se l'Islam è pace, dialogo, convivenza e apertura sembrerebbero essere parecchi i punti in comune con il cristianesimo. "Non si tratta di sincretismo - afferma don Armando Augello - laddove questo sarebbe un totalitarismo, non ci serve un'apertura diplomatica". Sono dunque necessarie relazioni con l'Islam e tuttavia è indispensabile la formazione degli interlocutori. Dialogo. Quanto ad individuare il soggetto morale, don Armando parla di ragione e coscienza, fonti dirette prima ancora della Bibbia. Le differenze possono rinvenirsi nel fatto che nell'Islam l'uomo non è immagine e somiglianza di Dio. "La nostra fede è molto realistica - conclude - al di là di come viene presentata. L'uomo é molto fragile. La rivelazione è necessaria per la salvezza e diretta personale presenza di Dio. Traduce la trascendenza in immanenza. Dio non è grande per stare lontano ma per stare vicino".

V.D.

© RIPRODUZIONE RISERVATA