Lamezia: serata sulla "tradizione tipica lametina" organizzata dall’associazione Muse

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Lamezia Terme - Ha avuto come tema la tradizione tipica Lametina, nella più ampia delle accezioni, la serata organizzata presso il teatro S. Eufemia dall’Associazione Lamezia Muse. Reduci dal successo del musical “Una cantante in convento” e attivi sul territorio già da 4 anni, i membri dell’associazione, rappresentati dalla vice presidente Valentino Tedesco, hanno voluto “rappresentare Lamezia in tutto e per tutto”, attraverso aspetti musicali, storici, culturali, ma anche gastronomici: fulcro della serata, infatti lo stand per la consultazione pubblica che attraverso una votazione plebiscitaria porterà all’elezione del  “menù tipico Lametino”, composto da tre primi, tre secondi e tre dolci – uno per ogni singola circoscrizione  Lametina -  da promuovere unitariamente e da esportare, grazie alle idee e alla collaborazione del Consorzio menù tipico Lametino rappresentato da Gianfranco Caputo. Anche l’aspetto paesaggistico ha avuto il suo ruolo nella serata, grazie alla mostra fotografica realizzata dall’associazione Santi quaranta Martiri, arricchita anche da elementi di oggettistica legati alla storia e alla tradizione locale. E si ispira alla tradizione pure la produzione teatrale di Lorenzo Mano, introdotto sul palco di Muse dalla presentatrice Ketty Riolo con i personaggi in costume tipico del suo ultimo lavoro, “ L’ultimo brigante di Sambiase” , rappresentato al Grandinetti e già richiesto al Sistina.

Mano ha annunciato in questa occasione la prossima uscita di una sua nuova piece teatrale ambientata fra il Castello Normanno e l’Abbazia Benedettina, tratta da una fiaba di Ingrid Geraldo e intitolata “Tra Terra e Cielo”. La parte musicale della serata è invece stata affidata all’Associazione Animulae, i cui musicisti e cantori diretti da Claudio Fittante hanno animato e scandito i vari momenti scenici attraverso la rielaborazione di melodie tradizionali sacre e profane, affidate anche a strumenti tipici come la zampogna. Melodie che hanno fatto da sottofondo al cuore poetico dell’incontro, affidato ai versi di Salvatore De Biase e Tullio Calfa, in vernacolo o misti. Una efficace cornice storica è stata fornita dal giovane Matteo Scalise, classe 1988, laureato in Storia e Filosofia, che ha ripercorso le vicende che hanno portato attraverso i secoli alla fondazione di Lamezia Terme con l’unificazione dei tre originari comuni. Un ulteriore tocco di tradizione è stato dato dalla consegna da parte dell’Accademia delle Tradizioni popolari Calabresi di un premio speciale alla signora Caterina Pagliuso, novantacinquenne, assente per motivi di salute, l’ultima pacchiana di Sambiase. Intervenuti alla serata l’assessore Astorino e il consigliere Chirumbolo.

Giulia De Sensi

 

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