Lamezia, studenti liceo Campanella incontrano giornalista Padellaro

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Lamezia Terme - “Il giornalismo è libero quando i conti sono in regola. Quando non deve dire grazie a nessuno, imprese, banche, politici, ma solo ai lettori che acquistando il giornale sostengono la buona informazione e l'attività editoriale”. Così il giornalista Antonio Padellaro, intervenuto questa mattina al Liceo Campanella di Lamezia Terme, per parlare con gli studenti di giornalismo e informazione, del mestiere del giornalista e della realtà complessa dell'informazione italiana che richiede, a partire dai più giovani, un approccio critico e una accurata capacità di analisi.

Parlando del suo ultimo libro “Fatto personale”, nel quale ripercorre gli ultimi 50 anni di storia dell'Italia attraverso le sue esperienze in diversi giornali, dall'Ansa alla nascita de “Il fatto quotidiano” di cui è stato per anni direttore, Padellaro si sofferma sul ruolo e le responsabilità del giornalista che “troppo spesso si isola, racconta la realtà che vede con i propri occhi che non coincidono con gli occhi dei cittadini e della gente comune. Per queste ragioni, una buona informazione dipende dall'indipendenza economica di un giornale, che non deve dire grazie a nessun potente di turno, e dalla capacità del giornalista di raccontare i fatti basandosi sulle fonti, senza lasciarsi muovere da suggestioni, ripicche o vendette personali”.

“Osservare, riflettere, scrivere” sono i passaggi chiave dell'attività giornalistica per Padellaro che ha risposto alle domande degli studenti invitandoli “a seguire con interesse e spirito critico il dibattito sul referendum qualunque sia la vostra posizione. E' importante che se ne stia parlando ampiamente. Attraverso ciò che ogni giorno leggete sui giornali e sul web, parlandone a scuola con i vostri docenti, voi potete formulare una vostra posizione personale, libera da qualsiasi influenza”.

Padellaro si è soffermato sull'idea di giornalismo come “missione”, impegno civile, e ha commentato l'ultima vicenda che ha visto protagonista il fotografo Oliviero Toscani, che avrebbe negato un selfie a un ragazzo di Vibo affermando che avrebbe potuto essere un mafioso. “Il pregiudizio contro il Sud è da imbecilli, da gente che non conosce ciò che ha prodotto il Meridione”, ha affermato Padellaro invitando i ragazzi ad impegnarsi “perché il Sud si liberi dal condizionamento asfissiante delle mafie, da quel pregiudizio che lo ha reso emblema dell'arretratezza. Sappiamo che non è così. E voi oggi, con le vostre domande e la vostra curiosità, ne siete la prova”. Ad accogliere Antonio Padellaro, le docenti Michela Cimmino ed Enzina Sirianni, che hanno evidenziato l'importanza per i giovani di possedere chiavi interpretative con cui distinguere la “buona informazione” dalla mistificazione e dalla propaganda, che ieri viaggiava attraverso i giornali e la Tv oggi attraverso il web. L'iniziativa si inserisce nel progetto sulla comunicazione e l'informazione avviato dal Liceo Campanella a partire dal 2013 con il progetto pon “Scuolinforma”.

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