Lamezia, "Trame a scuola": scoperte targhe per i coniugi Aversa e il giudice Ferlaino - VIDEO

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Lamezia Terme - Continua “Trame a scuola” che con il progetto “Segni di memoria” ha portato per le vie di Lamezia il ricordo tangibile delle vittime di mafia, affidandolo simbolicamente nelle mani dei ragazzi delle scuole primarie. Coinvolti oggi gli Istituti comprensivi Perri- Pitagora e Manzoni – Augruso, che hanno curato la realizzazione di due targhe in terracotta dipinta, create in collaborazione con Alef Arte, dedicate rispettivamente ai coniugi Aversa e al Giudice Ferlaino. Presenti alle due cerimonie, entrambe presentate da Maria Teresa Morano, il Sindaco, le dirigenti scolastiche Bevilacqua e Primavera e lo storico Fabio Truzzolillo, curatore del progetto. 

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Hanno condiviso in silenzio le loro parole di speranza anche il prefetto Luisa Latella, il presidente dell’associazione antiracket Armando Caputo, don Giacomo Panizza della Progetto Sud, Maria Teresa Pirelli, curatrice del progetto per le scuole primarie, e naturalmente i parenti delle vittime – Paolo e Giulia Aversa, i familiari del giudice Ferlaino, fra cui il giovanissimo pronipote Francesco, suo omonimo, che ha avuto l’onore di scoprire la targa portando una breve e toccante testimonianza. A seguire l’intervento della figlia e del genero, il giudice Greco, che ha spiegato le complesse dinamiche di un omicidio tuttora ufficialmente irrisolto e in parte dimenticato, risalente al ’75, nell’epoca dei sequestri di mafia. Forte la commozione generale, sia nel ricordo di Aversa che a testa alta combatteva la criminalità organizzata senza fare sconti a nessuno, che rispetto a Ferlaino, di cui è emersa la figura inedita di umanista, la profonda religiosità, il senso del dovere che lo avrebbe spinto a dichiarare di voler spogliarsi della toga per testimoniare, qualora ciò che sapeva non potesse essere messo agli atti. 

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Un occhio con un punto interrogativo, a ricordo di qualcosa che nessuno sembra aver visto, sull’immagine dedicata a Ferlaino, mentre gli Aversa vengono rappresentati nell’atto di squarciare insieme una zona d’ombra attraverso il loro sangue versato. “E’ vero che se questa città sta facendo grandi passi avanti lo dobbiamo anche e soprattutto a queste vittime, ma dobbiamo mantenere alta la guardia – sottolinea Mascaro – e dovete essere voi giovani a portare avanti questi segni di memoria che devono essere anche segni di cambiamento.” Le immagini sulle targhe, realizzate dai ragazzi, saranno esposte insieme in mostra durante il Festival Trame, per essere poi ricollocate dopo il 20 giugno nei luoghi rispettivi.

Giulia De Sensi

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