Lanzetta e Scarfò su stop ricerca archeologica a Caulonia

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Caulonia - “Dopo 16 anni s’interrompe nel sito archeologico di Monasterace – afferma in una nota Maria Carmela Lanzetta presidente dell’associazione Umberto Zanotti Bianco e Giovanni Scarfò socio di Italia Nostra - la campagna scavi  realizzata dagli studenti dell’Università di Pisa e di Firenze, della Scuola Normale di Pisa, della Mediterranea di Reggio Calabria e di tanti altri studenti italiani e stranieri, guidati sul campo dalle prof.sse Maria Cecilia Parra e  Lucia Lepore, dal dott. Francesco Cuteri e dalla già Direttrice del Parco Archeologico di Kaulon-Monasterace Maria T. Jannelli; grazie anche alla collaborazione delle Amministrazioni Comunali  che si sono susseguite dal 1998 al 2014, della cittadinanza  e della ProLoco Il Tempio fondata nel 1999. Una campagna che ha riscritto la storia poco conosciuta della città di Kaulonia dopo le prime scoperte di Paolo Orsi all’inizio del secolo scorso. In tutti questi anni, incontri, visite guidate, convegni, spettacoli teatrali, le mostre a Firenze e la pubblicazione di due libri a cura della prof.ssa Lepore per l’UniFirenze, le mostre a Pisa e la  pubblicazione di cinque tomi sugli scavi  a cura della prof.ssa  Parra per la Normale di Pisa, hanno consentito  di fondare una nuova consapevolezza sul significato di Bene Culturale che, come ha sempre affermato il prof.  Salvatore Settis, non va conservato e valorizzato solo come bene turistico-economico, ma in quanto  rappresenta la nostra Identità di italiani; ed è soprattutto per questo che la Costituzione italiana, attraverso l’art. 9, impone di tutelare ‘il paesaggio e il patrimonio storico-artistico della Nazione’”.

“La campagna scavi - prosegue la nota - ha consentito di stabilire l’importante ruolo avuto dalla città nel comprensorio locrideo, sottolineato anche dagli scavi effettuati dall’archeologo Francesco Cuteri e dagli studenti volontari - giunti anche da Bahia Bianca nel 2012 con il ritrovamento dell’area termale realizzata con un pavimento mosaicato “dei draghi e dei delfini” unico in tutta la Magna Grecia, così come unico è il mosaico del  Drago del III a.C. ritrovato agli inizi degli anni ’60, restaurato grazie a una donazione privata e oggi conservato ed esposto presso il Museo di Monasterace.  Il proseguimento degli scavi nell’area termale è stato possibile anche grazie alla sensibilizzazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo di Vibo Marina che hanno contribuito con una raccolta fondi, ricevendo dall’Amministrazione Lanzetta   un attestato di cittadinanza onoraria. La scoperta ha avuto una grande eco in tutta Italia e non solo, attirando  tantissimi visitatori.  Purtroppo, per l’impossibilità di continuare gli scavi, non è possibile oggi ammirare gli splendidi mosaici- almeno nella stagione estiva - che rimangono così coperti per la loro conservazione, in attesa della possibilità di ammirarli tutto l’anno con una copertura ad hoc non invasiva.  Ma il dato allarmante è che il sito archeologico non è protetto, neanche da un sistema di videosorveglianza,  e, pertanto, soggetto alla facile incursione di quanti si dedicano a trafugare reperti archeologici  per venderli o per collezione. E’ noto che le mareggiate che hanno devastato la costa ionica calabrese nei primi giorni del mese di dicembre 2013 hanno causato ingenti danni all’area archeologica, determinando la distruzione di ampie porzioni della duna costiera e con essa il crollo di strutture antiche relative all’area del Tempio, causando,  poco più a nord,  un forte arretramento del fronte dunario  che protegge  le terme ellenistiche dell’antica città. A tutt’oggi è stata realizzata la protezione della zona relativa al Tempio, in attesa di utilizzare al più presto, speriamo prima delle possibili mareggiate del prossimo inverno, lo stanziamento di 700.000euro concesso dal Ministro Franceschini durante il periodo in cui Lanzetta è stata Ministro per gli Affari Regionali. Resta il fatto comunque dell’abbandono della ricerca archeologica soprattutto - a quanto è dato sapere - per la difficoltà che hanno le  Università a indirizzo archeologico di concedere i finanziamenti necessari a professori e studenti per  proseguire la campagna scavi, tenendo presente che il Comune ha sempre messo a disposizione una o più strutture per ospitare i giovani archeologi, i quali hanno sempre contribuito individualmente, insieme ai proff., per le spese quotidiane".

"L’Associazione Umberto Zanotti Bianco - spiegano ancora nella nota - da una parte opererà per  innescare le giuste relazioni tra archeologia e territorio, tra territorio e ambiente, tra comunicazione scientifica e didattica dell’archeologia, dall’altra ci prefiggiamo di suscitare l’azione  dei cittadini  per la difesa e la valorizzazione  dei  beni culturali tutti e non soltanto nei momenti di criticità, ma ogni giorno dell’anno, perché costituiscono la nostra  memoria e la nostra identità. A questo punto è doveroso da parte nostra lanciare l’appello alla Regione Calabria affinché dia al più presto una risposta all’esigenza e alla necessità che la Calabria e i cittadini calabresi possano avere la possibilità di salvaguardare e programmare il futuro dei Beni Culturali procedendo alla  nomina della Commissione e/o del Consigliere regionale delegato, auspicando che il loro impegno amministrativo si attui sul campo in collaborazione con le amministrazioni comunali e le associazioni. In questo senso offriremo per quanto umanamente possibile la nostra collaborazione personale e di cultori della materia ma, nello stesso tempo, prendiamo l’impegno di vigilare sull’operato regionale che auspichiamo trasparente e adeguato, soprattutto al fine di “preservare la natura per le generazioni che verranno”. A Milano-Expo 83 ministri della Cultura hanno firmato l’appello per la salvaguardia dei Beni Culturali e per il dialogo tra i Popoli. Speriamo che sia l’inizio di una nuova era culturale che non ci costringa più ad assistere impotenti alla distruzione di molta parte del patrimonio mondiale. Per concludere, nel dare il benvenuto al nuovo direttore del Parco Archeologico di Monasterace, ringraziamo affettuosamente la dott.ssa Maria Teresa Iannelli, la prof.ssa Maria Cecilia Parra, la prof.ssa  Lucia Lepore,  l’archeologo Francesco Cuteri e i loro studenti per la grande passione umana e professionale con la quale hanno contribuito a far rivivere la storia di Kaulonia"

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