Proposta federazione ordini medici per giovani laureati in medicina

fnomceo.jpgCosenza - “Inizia a prendere corpo l’ipotesi della laurea abilitante per gli studenti in medicina e chirurgia”. E’ quanto spiega, in una nota, il dottor Eugenio Garofalo, componente dell’Osservatorio nazionale Giovani Professionisti Medici e Odontoiatri. Garofalo ricorda che “attualmente il sistema prevede che, al conseguimento della laurea, il giovane medico, per poter entrare nel mondo del lavoro, debba effettuare un tirocinio formativo della durata di tre mesi, a conclusione del quale è poi tenuto a sostenere un esame, superato il quale può richiedere l’iscrizione all’ordine di categoria. Un iter burocratico che determina un ritardo nell’ingresso nel mondo del lavoro di molti giovani stimabile in un periodo che varia dai cinque ai nove mesi. È evidente che tale sistema, così come attualmente strutturato, non può, apportare sostanziali contributi aggiuntivi alle nozioni già acquisite nei sei anni precedenti”.

“La FNOMCeO (Federazione Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri), anche grazie al lavoro dell’Osservatorio dei Giovani Professionisti Medici e Odontoiatri, organo tecnico della Federazione stessa, ha da tempo formulato una dettagliata e concreta proposta – rileva Garofalo - con lo scopo di riformare una fase tanto delicata quanto importante per i neo-laureati in medicina, ossia l’iscrizione all’Ordine ed il conseguente ingresso nel mondo lavorativo. Sono state proposte l’adozione di nuovi strumenti di valutazione aggiuntivi e determinanti (progress tests; presentazione e discussione di casi clinici seguiti durante il tirocinio), l'anticipazione del tirocinio che diventerebbe così propedeutico alla laurea e la conciliazione con le tempistiche del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (così, come - peraltro - di quello in Odontoiatria), che culminerebbero nel sostenere due esami (discussione di tesi di laurea ed esame di abilitazione) nello stesso giorno. Sulla base di queste considerazioni, dal tavolo tecnico derivante dall'art. 22 Patto della Salute, sono emerse diverse ipotesi via via sottoposte all’attenzione del Ministero della Salute”.

“In questa ottica – prosegue il professionista - si è discusso di innovare a trecentosessanta gradi la formazione del giovane medico nel suo aspetto più pratico. Se da una parte, infatti, è stato chiesto di abolire il tirocinio post lauream e l’istituzione della laurea abilitante, come già avviene per altre professioni sanitarie, dall’altra si propone di elaborare nuovi percorsi formativi professionalizzanti per tutta la durata del corso di laurea; attività teorico- pratiche che consentano allo studente di acquisire le nozioni necessarie alla sua futura professione, dal reperire un accesso venoso o suturare una ferita chirurgica, al condurre autonomamente un esame obiettivo ed un piano terapeutico, così da affacciarsi alla vita lavorativa già abituati all’approccio diretto e responsabile con la persona assistita”.

“A nome dei Giovani Professionisti la FNOMCeO auspica, pertanto, che questo messaggio di rinnovamento e ammodernamento del sistema formativo, proveniente non solo dai giovani laureati ma dalla stragrande maggioranza degli studenti in Medicina e Chirurgia ed in Odontoiatria, possa concretizzarsi al più presto. Ciò al fine di ridurre i tempi di un percorso già ritenuto lungo e impegnativo rispetto al resto d’Europa, dove i giovani laureati entrano nel mondo lavorativo prima rispetto ai colleghi italiani. Le recenti iniziative delle maggiori sigle sindacali e del Cun (Consiglio universitario nazionale), che perorano la suddetta causa promossa dalla Federazione degli Ordini dei Medici, non possono che trovare – conclude il dottor Garofalo - piena sintonia e sinergia d’azione con le proposte dell'Osservatorio Giovani Professionisti”.

L.M.P.

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