Scuola, al via da oggi prove Invalsi in quinta superiore

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Roma - Da oggi al al 30 marzo debuttano le prove INVALSI in quinta superiore. La maggior parte dei maturandi, secondo un'indagine di Skuola.net, le svolgerà entro la metà del mese. I ragazzi appaiono abbastanza preparati sui contenuti, meno sugli aspetti formali e sull'organizzazione. Nell'assetto originario della riforma della maturità, le prove Invalsi dovevano essere requisito d'accesso all'esame finale; misura poi depotenziata dal nuovo Governo, che per quest'anno ha mantenuto solo l'obbligo di sostenerle. Tre materie (italiano, matematica, inglese), prove somministrate al computer, voto che non influisce sulla media scolastica, valutazione che entra nel curriculum dello studente, la possibilità di ottenere la certificazione di lingua: ecco le coordinate base degli INVALSI di quinta superiore. Tra gli studenti un pò di confusione c'è ma, su molti aspetti, la maggior parte può dirsi promossa. Almeno è quello che emerge dalla ricerca di Skuola.net, che ha visto partecipare oltre 4500 studenti dell'ultimo anno delle superiori. Le note dolenti si concentrano soprattutto sui tempi e sulle modalità organizzative da parte delle scuole. La metà dei ragazzi, ad esempio, a una decina di giorni dall'inizio della finestra in cui gli istituti potranno far svolgere le prove, ancora non sapeva con esattezza le date. Figurarsi se erano a conoscenza della distribuzione delle prove. E, infatti, solo il 55% aveva avuto indicazioni anche in tal senso.

Tra quelli già informati, il 15% le farà già nella prima settimana utile (4-9 marzo), il 13% sosterrà le INVALSI la seconda settimana (11-16 marzo), il 10% durante la terza (18-23 marzo), appena il 5% dovrà aspettare l'ultima (25-30 marzo). A cui va aggiunto un 7% che farà parte di una classe campione e dovrà per forza fare le prove dal 12 al 15 marzo. Quanto alla scansione temporale, il 38% sarà sottoposto a un autentico tour de force, dovendo svolgere le tre prove nello stesso giorno. Una sorta di allenamento per gli scritti di Maturità (che possono durare anche 6-8 ore, a seconda dell'indirizzo). Qualche incognita in meno, invece, sulle 'regole del gioco'. Quasi tutti (83%) sanno quali sono le tre materie con cui dovranno cimentarsi. E la maggioranza dei maturandi ha ben presente il ruolo che avranno le prove rispetto alla maturità 2019: il 64% è consapevole che sono obbligatorie (ma il 19% pensa che non sia così); più o meno la stessa percentuale (56%) sa anche che non saranno requisito d'ammissione all'esame (ma il 27% è ancora convinto di sì). In entrambi i casi, quasi 1 su 5 per paura di sbagliare ha preferito essere vago e dire "non so".

Discorso simile si può fare per i risultati: il 43% sa che verranno solamente allegati al diploma. Tuttavia la fetta più grande su questo è disorientata: l'11% crede che influiranno sulla media scolastica delle singole materie, il 9% addirittura sul voto di maturità, il 37% non ne ha la più pallida idea. Meglio se ci si concentra sulla parte operativa dell'INVALSI. Il 72%, forse memore delle prove sostenute negli anni precedenti, sa benissimo che per affrontarle non c'è bisogno di una preparazione ad hoc visto che saranno domande che richiedono attenzione e ragionamento. Solo il 28% pensa sia una prova nozionistica. Probabilmente, questi ultimi, sono in quel terzo di maturandi (33%) che non sa che sul sito INVALSI si possono trovare delle simulazioni per familiarizzare con i quesiti. L'INVALSI, per i più giudiziosi, può trasformarsi in una grande occasione. Superando brillantemente la prova d'inglese, infatti, si ottiene automaticamente l'attestazione di lingua livello B2 (la stessa richiesta da molti atenei per dare l'idoneità linguistica); in pratica a chi avrà raggiunto il B2 e deciderà di proseguire gli studi all'università potrebbe venire scalato in anticipo un esame o una idoneità. 

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