Biondo (Uil): "1 maggio, la Calabria è un malato in pericolo di vita"

santo-biondo-uil.jpgCatanzaro - "La Calabria che si approccia al Primo Maggio appare sempre piu', un malato in pericolo di vita. Disoccupazione a doppia cifra, giovani in fuga in cerca di realizzazione professionale, pensionati lasciati a livelli minimi di sopravvivenza, divario infrastrutturale incolmabile, sanita' in sofferenza, politica disattenta, strapotere criminale, corruzione allarmante, mondo universitario in sofferenza: e' questo il contesto in cui sta maturando il futuro della nostra regione". Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo.

"Il Primo maggio 2016 post crisi, per il Mezzogiorno e in particolare modo per la Calabria - continua - non puo' essere considerato un giorno di festa. Nella speranza che questa giornata di valore storico dedicata ai lavoratori e alle lavoratrici non diventi un vuoto appuntamento segnato in rosso sul calendario, ma sia invece un momento di seria riflessione, come Uil Calabria vogliamo mettere in chiaro alcuni punti che riteniamo fondamentali per il rilancio economico, sociale e relazionale della Calabria, ma, soprattutto, intendiamo con il nostro intervento suonare la sveglia per i rappresentanti della deputazione calabrese e del governo regionale. I politici e gli amministratori locali hanno nelle loro mani il destino di intere generazioni, di migliaia di "neet" che non hanno trovato nel piano "Garanzia giovani" la soddisfazione delle loro aspettative, di uomini e donne messi ai margini del mercato del lavoro da una crisi senza precedenti. Il promesso cambiamento tarda a far sentire i suoi frutti. Il presidente del consiglio Matteo Renzi si muove dentro i contorni di un copione ormai trito e ritrito.

Alla Calabria - sottolinea il sindacalista - non basta piu' l'elemosina di Stato. I calabresi, le forze sociali e produttive di questa regione, aspettano, ormai, da troppo tempo politiche serie e concrete finalizzate al rilancio del mondo del lavoro, investimenti reali capaci di generare sviluppo. Quello del Masterplan che doveva essere, almeno nelle intenzioni iniziali, uno strumento per il rilancio delle macro area meridionale, appare oggi piu' un contentino dato ai presidenti di regione, secondo vecchie prassi della politica, che un progetto strategico in grado di costruire nel tempo le condizioni per la risalita economica e sociale del Mezzogiorno. La Uil Calabria, in questa giornata particolare, richiama il Governo nazionale ad un'attenzione concreta e non di facciata nei confronti della Calabria e dei calabresi. Questa terra, la nostra, sta registrando un'involuzione seria e preoccupante. Sono fermi gli investimenti in infrastrutture, il sistema dei trasporti non riesce ad essere al passo con i tempi mentre si tagliano i fondi destinati alle Ferrovie dello Stato, il porto di Gioia Tauro rischia di impantanarsi definitivamente".

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