Confagricoltura donna: “Le signore calabresi dell’olio”, ogni prodotto ha un legame con il territorio in cui nasce

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Cosenza – “Le signore calabresi dell’olio” un appellativo scelto da un gruppo di imprenditrici calabresi, per far convergere sulla loro particolare visione di fare olivicoltura, il mondo degli addetti ma soprattutto dei consumatori. “La Calabria, è noto, è tra le maggiori regioni italiane a vocazione olivicola eppure, ad oggi – si legge in una nota di Confagricoltura donna Calabria -  sono in pochi a tributarle il giusto riconoscimento per gli sforzi che nell’ultimo ventennio, olivicoltori e frantoiani con l’appoggio delle istituzioni, hanno fatto per conseguire lodevoli risultati in termini di qualità del prodotto. Tutti conoscono gli oli liguri da Taggiasca, quelli toscani da Moraiolo, molti meno il fruttato e le note mandorlate dell’olio calabrese da Carolea o il flavour di quelli di Cassanese, solo per citarne alcuni. Certo ancora molto si può fare sul piano del miglioramento qualitativo ma non si può certamente trascurare la necessità di comunicare, in ambito regionale ed oltre, la qualità dei nostri oli, le peculiarità organolettiche di cultivar autoctone e con esse il valore del territorio calabrese. Le imprenditrici di Confagricoltura Donna Calabria forti della loro esperienza e dei loro percorsi imprenditoriali, tutt’altro che semplici in un “mestiere” che per anni è stato davvero un mestiere da uomini, si sono rimboccate le maniche con la passione e l’entusiasmo che le contraddistingue. Il loro obiettivo? Far capire ai più che ogni prodotto ha un legame stretto con il territorio in cui nasce, è parte integrante della cucina locale e sapientemente si lega agli altri prodotti che dalle stesse terre nascono! Semplici ma al passo con i tempi le strategie di comunicazione e i canali prescelti per conseguirli: innanzitutto incontri divulgativi, che nelle diverse realtà aziendali, dislocate su tutto il territorio regionale, facciano capire senza tecnicismi di sorta, alle casalinghe, agli chef, ai professionisti, perché tutti siamo consumatori di olio extra vergine d’oliva, gli attributi che devono ricercarsi in un buon extravergine”.

“Fruttato, Amaro e piccante devono esser noti a tutti come indici di qualità di un olio extra vergine - dice Lucia Talotta, consigliere Confagricoltura Donna Calabria e assaggiatrice professionista di olio, aggiungendo - che in quanto calabresi spetta a ciascuno impegnarsi affinché i profili sensoriali dei nostri buoni oli siano quanto più possibile conosciuti in ambito regionale e oltre rafforzando il loro storico legame con le più rappresentative preparazioni gastronomiche calabresi”.

La presidente Paola Granata parla di un vasto programma di iniziative che prevede, tra gli altri, - una serie di seminari itineranti, a partire da quello che si svolgerà a settembre in collaborazione con i  club service Rotary Cosenza ed Inner Wheel, per poi puntare a toccare tutte le provincie calabresi e non solo, - un menù che prevede l’utilizzo di tutti i prodotti delle imprenditrici che possa  esaltare l’uso appropriato dei diversi oli nelle ricette di tradizione, - la condivisione di una lista per la vendita comune dei prodotti aziendali. Queste idee, nei giorni scorsi, hanno preso forma concretizzandosi in una serie di appuntamenti il primo dei quali previsto per il 21 agosto in occasione del Festival di Altomonte nel Castello di Serragiumenta della socia Rita Bilotti.

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