Istat: Italia fanalino di coda per la crescita, spopolamento del Mezzogiorno

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Roma - Nel 2065, ovvero tra 47 anni, la popolazione italiana sarà pari a 54,1 milioni, con una flessione, rispetto al 2017 di 6,5 milioni. E' quanto calcola l'Istat nel report pubblicato oggi sul futuro demografico del Paese. Nello stesso studio, si stima che in Italia la popolazione residente nel 2045 sarà pari a 59 milioni, con una flessione, rispetto al 2017 - quando era pari a 60,6 milioni - di 1,6 milioni.

Cala la popolazione italiana, progressivo spopolamento del mezzogiorno

Secondo il report dell'Istat è previsto negli anni a venire uno spostamento del peso della popolazione dal Mezzogiorno al Centro-nord del Paese. Nel 2065 il Centro-nord accoglierebbe il 71% di residenti contro il 66% di oggi; il Mezzogiorno invece arriverebbe ad accoglierne il 29% contro il 34% attuale. Il Mezzogiorno perderebbe popolazione per tutto il periodo mentre nel Centro-nord, dopo i primi trent'anni di previsione con un bilancio demografico positivo, si avrebbe un progressivo declino della popolazione soltanto dal 2045 in avanti. La probabilità empirica che la popolazione del Centro-nord abbia nel 2065 una popolazione più ampia rispetto a oggi supera il 30% mentre nel Mezzogiorno è nulla.

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