Materazzo: Psc, Lamezia una città devastata dall’ignoranza

manifesto-psc-ok.jpg

Lamezia Terme – “L’urbanistica a Lamezia Terme è da oltre 20 anni intrappolata in un pantano che blocca l’economia cittadina, produce disoccupati e spinge giovani e meno giovani a trasferirsi altrove. Cosa debba accadere di più per rendersi conto che occorre una svolta epocale e non perseverare in una continuità che ha già ampiamente mostrato i suoi limiti culturali e incompetenza assoluta”. E’ quanto scrive in una nota l’ingegnare Pasquale Materazzo.

“La gravità in cui versa lo stato sociale a Lamezia, necessita di una azione consapevole e forte, che rompa gli schemi consolidati, sia in termini di uomini che in termini di strutture. Chi ha già fallito non può essere un soggetto su cui costruire la ripresa, se ne avesse le capacità l’avrebbe già dimostrato. Il dato di partenza è l’autorevolezza che deriva dalla competenza, non si diventa competente perché si riceve un incarico apicale, la conoscenza è figlia di studi, passione, ma prevalentemente di quello che si è fatto e prodotto. Diceva San Giacomo: “fammi vedere le tue opere giudicherò la tua fede”. In un tempo in cui l’immagine sovrasta la competenza è facile costruire mostri che si frantumano al primo urto, non è di questo che ha bisogno la nostra città.

Il Programma di Fabbricazione che soffriva di forzate spinte conurbative  era poco attento alle dinamiche economiche latenti sul territorio che poi furono realizzate, male, con l’abusivismo edilizio, da esso è stato riprodotto quasi pedissequamente il Piano Regolatore Generale, si sperava che il  PSC affrontasse finalmente lo studio del territorio sotto tutti gli aspetti, e finalmente si potessero liberare le energie che il territorio ha impantanate in strumenti inefficaci. Invece si persevera nel potenziare il pantano, rendendolo sempre più melmoso e nauseabondo. L’attuale scherzo della natura, il PSC adottato, da un Consiglio comunale di incompetenti, attenti solo al loro futuro politico, e che non ha nessuna paternità, lo si vuole portare avanti, perché :” è meglio un cattivo PSC che restare senza PSC”, non c’è affermazione più idiota di questa, perché è un’affermazioni che denota che non si sa di cosa si sta parlando.

L’attuale proposta, che è un cattivo PRG, perché non ha nulla di quanto richiesto dalla Legge regionale sull’Urbanistica, è la morte delle città, perché se attuato stritola il territorio in una cementificazione di completamento senza risolvere i problemi dei servizi e della viabilità, eliminando quel poco di qualità urbana che la nostra città ha, e che dovrebbe incrementare.

Il silenzio che si coglie attorno al futuro della nostra città, che non affronta e propone soluzione per il mare, la costa, le terme, le montagne, l’agricoltura, le aree di sviluppo, i servizi, è un silenzio preoccupante. Certamente le proposte e la linea non possono venire da chi nella vita ha fatto altro, bisogna avere l’umiltà dell’ascolto, l’onestà della responsabilità che si lavora per il  futuro dei giovani cittadini che si sono affidati a chi ha la responsabilità di scegliere. Le passerelle attengono alla moda ed anche lì non è facile emergere, ma i danni nella moda sono solo economici, nella gestione del territorio anche sociali”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA