A Falerna il convegno di Confagricoltura, assente il ministro Martina

 

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Falerna – “Occorre piantare un nuovo futuro”, questo il titolo del convegno organizzato da Confagricoltura Calabria a Falerna per discutere oggi, 15 marzo, di politiche agricole calabresi e di come la produzione regionale possa rafforzare il suo ruolo. Atteso il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, che però ha dato forfait per sopraggiunti impegni istituzionali.

A presenziare all'incontro, il presidente di Confagricoltura nazionale Mario Guidi e della Calabria Alberto Statti, il presidente Unindustria Natale Mazzuca, il procuratore aggiunto della DDA di Catanzaro Vincenzo Luberto e il presidente della regione Calabria Mario Oliverio. "Ci sono dati sicuramente poco incoraggianti rispetto alla Calabria agricola. Abbiamo delle percentuali preoccupanti in termini di abbandono del suolo: siamo la quarta regione italiana". Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti: "Questo a dimostrazione del fatto - ha aggiunto - che c'è un po' di diffidenza nei confronti di questo settore e anche un po' di scoraggiamento, perché effettivamente i redditi agricoli della nostra regione si sono azzerati: non riusciamo più a chiudere i bilanci. C'è bisogno anche di sburocratizzare la macchina regionale: abbiamo tempi biblici per ricevere i pagamenti. Inoltre, esiste tutta una serie di circostanze che complicano ancora di più la vita degli imprenditori in un momento difficile già di per sé. Dalla politica - ha sostenuto ancora il presidente regionale di Confagricoltura - ci aspettiamo una inversione di marcia che ci dia un segnale importante di discontinuità con il passato attivando quelle procedure all'interno del Dipartimento Agricoltura della Regione che possano garantire risultati immediati per le imprese agricole della nostra regione".

"Bisogna invocare la clausola di salvaguardia secondo cui queste autorizzazioni provocano un impatto negativo per il Sistema Paese su cui agiscono e possono essere riconsiderate. Quindi dobbiamo agire in maniera più efficace". ha affermato poi il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi, in relazione ai problemi legati all'ingresso agevolato in Italia di 35 mila tonnellate di olio tunisino senza dazi doganali. "Tre mesi fa - ha aggiunto Guidi - abbiamo scritto alla Mogherini ed a tutti i parlamentari europei avvertendoli che sono in Europa per rappresentare l'Italia e, quindi, per tenere conto dell'impatto che tale decisione avrà in Calabria, in Puglia e anche in Sicilia, anche per quanto riguarda le arance del Marocco. Bisogna fare un'analisi accurata delle valutazioni di impatto economico e dei principi di reciprocità perché troppo spesso, e questo per colpa nostra, parliamo senza il supporto dei numeri". "Va bene - ha concluso il presidente di Confagricoltura - convincere l'Europa ai principi solidaristici nei confronti degli altri Paesi, ma occorre tenere conto anche di noi stessi".

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"Se ci fosse stato Martina avrei colto l'occasione per porre delle questioni che mi riservo di porre in sede ministeriale e, soprattutto, in un'iniziativa, della quale dobbiamo definire la data, per il lancio del Piano di sviluppo rurale. Più in generale noi abbiamo nel settore agroalimentare del nostro Paese il comparto che più di tutti in questi anni ha retto la crisi e che esprime, quindi, grandi potenzialità ancora non pienamente espresse" ha poi affermato il presidente della Regione, Mario Oliverio. "Il comparto agroalimentare - ha aggiunto Oliverio - è diventato il simbolo del Made in Italy e questo è un dato di grandissima importanza da cui partire. In tale quadro, in questi anni l'agricoltura calabrese non è stata ferma e credo che più che in altre realtà questo potenziale inespresso è più marcatamente presente nella nostra regione: siamo la seconda regione per produzione olivicola, ma l'imbottigliamento è insufficiente. Siamo inoltre una regione che ha fatto notevoli passi in avanti nel settore vinicolo ed abbiamo potenzialità espansive da punto di vista della qualità coniugata alla qualità. Nel settore agroalimentare possiamo contare già oggi su un pilastro: uno strumento che è quello del Psr, fatto con il concorso attivo delle organizzazioni professionali, del mondo della produzione e con l'obiettivo di fare esprimere pienamente le potenzialità del settore agroalimentare e di farle esprimere in una visione più generale. In questa regione noi abbiamo bisogno di recuperare ritardi enormi dal punto di vista economico e sociale e che sono il portato di un lungo periodo e che dobbiamo e possiamo recuperare attraverso un concorso attivo delle istituzioni e dei soggetti sociali".

"La sfida che abbiamo davanti - ha proseguito Oliverio - si vince o si perde se questo concorso di realizza e per realizzare questo concorso c'è bisogno di un'operazione culturale. Ho trovato una Regione malata di patologie in alcuni settori cancerogene. Allo stesso tempo, però, sono convinto che possiamo fare una grandissima operazione e, per questo, c'è bisogno di un concorso di soggetti perché, se c'è una Regione malata, è perché ci sono state una politica e una domanda malate. Bisogna attenersi alle regole che devono mettere tutti alla pari. Questa è la vera sfida che abbiamo davanti prima ancora di ogni altra. La discontinuità che è necessaria per questa terra deve fare i conti con questo dato: discontinuità come rispetto delle regole e non ingessatura e immobilismo". "Sono profondamente convinto - ha detto ancora il governatore calabrese - che è necessaria un'azione di discontinuità. Noi dobbiamo utilizzare le risorse per fare esprimere pienamente il valore aggiunto della nostra produzione attraverso la creazione di un quadro di convenienze verso l'associazionismo e l'innovazione. Innovare per utilizzare tecnologie che sono capaci di rendere più competitivo il prodotto. Sostenere in modo robusto la immissione di giovani in agricoltura: in tale senso abbiamo previsto una premialità di 55 mila euro per i giovani che vogliono intraprendere l'attività agricola, con un incentivo fino al 60%. L'agricoltura non può essere solo Psr ma deve attraversare in modo orizzontale l'utilizzazione delle risorse perché noi abbiamo il problema della perifericità. Al ministro Martina avrei voluto sottoporre un dato dal quale non si può sfuggire, che è quello delle difficoltà dell'impresa.

In tale direzione farei subito un'operazione per la ricapitalizzazione e il ripiano delle passività onerose perché chi ha investito per mettere al passo l'agricoltura calabrese si è esposto con gli istituti bancari e oggi vive una situazione di difficoltà. Bisogna studiare degli strumenti e noi, nei limiti delle nostre possibilità, siamo pronti ad affrontare questo problema". "Credo - ha concluso Oliverio - che anche sul terreno della semplificazione bisogna agire come abbiamo fatto con la digitalizzazione. Agire perché a monte si possano determinare le condizioni per garantire la trasparenza. É fondamentale un rapporto tra forze sociali ed istituzioni, di concerto con l'azione della magistratura, che è benvenuta".

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