Celebrata a Lamezia assemblea nazionale dei Cappuccini

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Lamezia Terme - Si è svolta, su invito del Padre Provinciale Pietro Ammendola, a Lamezia l’Assemblea Nazionale dei rappresentanti di tutte le Province Cappuccine d’Italia, guidata dal Presidente della Conferenza Nazionale dei Provinciali d’Italia Padre Gianfranco Palmisani. Dopo aver soggiornato presso il convento di Sant’Antonio per tre giorni, il gruppo ha fatto tappa nella Basilica Minore di Acri dove, alla presenza di tutti i convenuti, Plamisani ha presieduto la celebrazione eucaristica a culmine delle festività in onore di Sant’Angelo d’Acri, frate Cappuccino vissuto a cavallo fra ‘600 e‘700 e canonizzato lo scorso anno da Papa Bergoglio. Ad introdurre la celebrazione i saluti e i ringraziamenti del Padre Guardiano Francesco Donato, che ha ricordato il ruolo della Comunità Cappuccina in Italia, nel custodire ed essere faro di una “Santità diffusa” che sia presente in tutta la Chiesa. “La Trinità ci ha costituito segni di speranza per la nuova umanità” ha sottolineato prima di dare inizio alla messa solenne, animata dalla Corale Diocesana di Lamezia Terme diretta dai Maestri Sara Saladino e Diego Apa.

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Ha ricevuto il plauso di Padre Palmisani l’organizzazione liturgica, lo splendore della Basilica Minore, il silenzio raccolto della numerosissima assemblea, e soprattutto “l’impegno dell’intera comunità dei fedeli nel preparare i festeggiamenti in onore di Sant’Angelo che ad Acri durano quasi un mese”. Il Santo Cappuccino, già lui stesso Padre Provinciale di Calabria, nell’intensa omelia è stato portato ad esempio per l’intero Ordine, ma anche per tutti i fedeli, poiché Sant’Angelo “aveva il dono di mostrare il Mistero di Cristo anche alle persone semplici”.  Grande predicatore ed evangelizzatore, impegnato nella cura delle anime e presente nelle case dei sofferenti, Sant’Angelo nasce da una famiglia estremamente religiosa ma deve superare molteplici prove e prima di essere ordinato nel 1700 tenterà di ritirarsi dall’Ordine per ben due volte. Si rifugia nella preghiera, e divenuto Provinciale sarà chiamato dai confratelli “L’Angelo della pace” per la sua capacità di stemperare ogni dissidio interno. Al termine della celebrazione Padre Pietro Ammendola ha distribuito le reliquie del Santo di Acri a tutti i Provinciali d’Italia e in particolare a Padre Palmisani, che le custodirà nel suo convento di via Veneto a Roma.

Giulia De Sensi

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