Comunità Fandango a San Pietro a Maida per la giornata mondiale contro abuso e traffico di stupefacenti

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San Pietro a Maida – Domani, 26 giugno 2019 in coincidenza con la giornata mondiale contro l´abuso e il traffico illecito di stupefacenti, dalle ore 18 a San Pietro a Maida (presso la villetta in località Fiume), in collaborazione con l’Associazione P.G. Frassati e AIDO, gli operatori della Comunità Terapeutica Fandango allestiranno degli stand per fare informazione e prevenzione. Il messaggio che si vuole trasmettere – affermano in un comunicato - è quello che è possibile costruire la propria esistenza utilizzando la creatività e la voglia di stare insieme liberi da intermediari chimici, da droghe varie e da azzardo spacciato per gioco. L’Associazione Comunità Progetto Sud con la sua Comunità Terapeutica Fandango – precisano - ha deciso di tornare a denunciare il dato in aumento di morti per overdose e per sollecitare la Regione Calabria, quantomeno ad equiparare la possibilità di cura dei cittadini calabresi che si ritrovano a fare i conti con la tossicodipendenza.

"I dati diffusi dal Governo – continuano nel comunicato -  dicono che: un terzo della popolazione tra i 15 e 64 anni nel corso della propria vita ha sperimentato sostanze illegali; che 1 su 10 lo ha fatto nell’anno 2017, che ogni giorno vengono immesse sul mercato nuove sostanze stupefacenti attraverso forme nuove di vendita (soprattutto internet) ancor prima che vengano considerate sostanze “illegali”. Il giro di affari riguarda circa un terzo del PIL ed è stimato in 14.4 miliardi di euro e sono in costante aumento i decessi direttamente attribuiti all’uso di sostanze stupefacenti: 194 nel 2017 (in aumento del 10% dall´anno precedente) e non definiti quelli indiretti tipo arresti cardiaci, incidenti stradali che potrebbero essere attribuiti a una precedente assunzione di droghe".

"Il problema eroina inoltre, sta ritornando prepotentemente, con immissione sul mercato di quantità ingenti a costi sempre più bassi (anche 5€ in alcune piazze d’ Italia). In questa tragica realtà - affermano - è completamente inadeguata la risposta del sistema dei servizi della regione Calabria che ne fissa la spesa al 0.15% del proprio bilancio a fronte di una media nazionale dell’1%, ed ha attivi, al momento, solo 2 tipologie di servizi a fronte (per esempio) della regione Lombardia che ne prevede 23. La regione, ha inoltre stabilito il fabbisogno di posti letto a 490 e i posti in regime semiresidenziale di 117, dei quali ne ha accreditato 462 residenziali e 94 semiresidenziali, ma poi riduce ancor di più poiché attraverso le ASP ne acquista soltanto 175 residenziali e 20 semiresidenziali".

"Cosa vuol dire questo? - concludono nel comunicato -  Vuol dire che i cittadini calabresi non hanno la possibilità di essere curati alla pari di quelli residenti in altre regioni (che presentano comunque criticità perché la normativa nazionale è ferma al decreto legislativo 309 del 1990)". “La nostra Comunità – dice il responsabile del servizio Roberto Gatto - ha una lista d’attesa di utenti Calabresi che gli stessi SerD (servizi per le dipendenze dell’ASP) ci chiedono di inserire nei nostri servizi, ma non possiamo includerli nel percorso terapeutico nonostante i posti accreditati (29 posti residenziali e 19 semiresidenziali) perché la regione ha acquistati solo 13 dei 29 posti residenziali e 4 dei 19 semiresidenziali. Rispetto al budget assegnato rischiamo di dover dimettere, dopo l’estate, gli utenti a causa dell´esaurimento dei fondi. In questa giornata sentiamo il dovere di denunciare questa situazione di gravità sia per le persone bisognose di riabilitazione e di servizi sottoutilizzati dalle ASP e dalla Regione “.

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