Il tour di Alejandro Escovedo in Calabria

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Cinquefrondi (Reggio Calabria) - Esistono vite maledette e vite maledettamente vere. I sessantasei anni di Alejandro Escovedo appartengono a entrambe le categorie, ma si portano dietro un’altra sublime maledizione eterna: quella di scrivere canzoni folgoranti. Il songwriter texano, figlio di emigrati messicani (padre suonatore di mariachi e fratello storico percussionista di Santana), torna in Italia con un nuovo tour di supporto all’ultimo lavoro in studio, “Burn Something Beautiful”, prodotto da Peter Buck dei R.E.M., suo grande fan che ha dichiarato di aver realizzato il sogno di arrangiare e scrivere insieme a lui. Personaggio tra i più influenti e amati nel glorioso circuito roots americano, osannato da addetti ai lavori e colleghi, tra cui Bruce Springsteen e Ian Hunter, Escovedo arriverà in Calabria, per la prima volta in oltre quarant’anni di carriera, per tre imperdibili date in cui dividerà il palco con una delle più vivide realtà della musica italiana, i Sacri Cuori, nel nuovo progetto che il band leader Gramentieri sembra aver studiato apposta per onorare al meglio il grande cantautore americano: i Don Antonio. Il tour è stato presentato lunedì nel corso di una conferenza stampa nella location che ospiterà la prima tappa calabrese, “Il Frantoio delle Idee” di Cinquefrondi, condotta dal direttore artistico del live club, Alberto Conia, dal promoter della Cheap Thrills Booking Agency Vincenzo Tropepe e dai giornalisti Domenico Grio e Francesco Sacco, per un interessante excursus sulla straordinaria parabola umana e artistica di uno dei songwriter più importanti della sua generazione, tra i pionieri della scena punk americana con i Nuns, dell’ibrido cow-punk con i Rank and File, e protagonista di una carriera solista di assoluto livello avviata nel 1992 con “Gravity”, universalmente riconosciuto come il suo capolavoro.

Le date del tour calabrese di Alejandro Escovedo:

6 luglio – “Frantoio delle Idee”, Cinquefrondi (RC)

7 luglio – “Museo del Rock”, Catanzaro

8 luglio – “Festa delle Invasioni”, Cosenza

Un’occasione da non perdere per riascoltare la voce poetica e sofferta di un songwriter unico che con il suo melting pot di folk rock, blues, punk e psichedelia ha scritto alcune delle pagine più importanti della musica underground americana degli ultimi quarant’anni. Un evento unico per chi crede ancora che il rock, quando è autentico e feroce, possa salvare la vita. Anche quelle disperate.

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