Lamezia, dal 30 giugno esposizione dell'artista Umberto Pellegrino alla galleria “Arte Antica & Design”

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Lamezia Terme - Domenica 30 giugno, alle 18: 30, presso la Galleria d' arte 'Arte Antica & Design' di Lamezia Terme  vi sarà l'esposizione in anteprima, dello scultore Italiano, M.tre Umberto Pellegrino. L' artista presenterà, in occasione della sua personale ospitata dalla Gallerista Dottoressa Adele Paola, più di 20 sculture. Durante la serata di Overture e Vernissage, la grande mostra - affermano in un comunicato -  sarà commentata dai Critici d' arte: i dottori Giuseppe Giglio e Jeanfrancois Pugliese.

"Lo scultore, Umberto Pellegrino, - affermano in una nota - incarna nella sua statuaria gli extralanci vitali della materia deformante l’obiectum, sottoposto quest' ultimo alla soggettivazione da parte dell’artista medesimo, che, dalla grande lezione metafisica e surrealista, trae e conforma, negli spazi della sudditanza umana, il suo travaille attraverso i materiali legnosi o misti e le tecniche fortemente artigianali. Le ombre portanti scorrono dinamiche sulle superfici curve e lisce, senza conoscere interruzioni drastiche e drammatiche, mentre la proiezione delle ombre delle membra antropomorfizzate, risultanti dalla compressione e dalla dilatazione di alcune parti organiche della sua statuaria all' interno degli spazi della giacenza ospitante, l' Ouvre Artistique, sono prettamente allungate, intersecanti e facilmente associabili a Giorgio De Chirico. Per la fase onirica, la rècherche artistica di Umberto Pellegrino è necessariamente innestata all' interno dei parametri e dei capisaldi delle scuole di pensiero dei pittori surrealisti, capitanati da Andre' Breton delle prime Avanguardie artistiche del Novecento, e soprattutto degli studi della Psicanalisi di Sigmund Freud, il quale ha contribuito, con le sue  originali e innovative teorie  sull' inconscio, a dar vita a delle idee particolari sulla specie umana, che la maggior parte degli artisti de fin siècle mise al servizio di se stessa e del suo modo di interpretare la realtà".

"La scultura di Umberto Pellegrino  - continuano - risulta deprivata degli organi di senso costituenti i tratti somatici di tutti gli individui, che egli stesso decide di estraniare perché questi non sono indispensabili per evocare la forma umana, la quale tenta di sprigionare se stessa attraverso l' immanentizzazione  cromoformale  della Grande Ombra della scultura africana, importata e conosciuta in Europa grazie alle conquiste coloniali,  tanto cara allo scultore svizzero, Alberto Giacometti, e commentata successivamente dal poeta e scrittore, Gabriele  D' Annunzio. La dinamicità della scultura di Umberto Pellegrino trae anche il suo supremo esito dagli artisti futuristi, guidati da Filippo Tommaso Marinetti, i quali sottopposero tutta la realtà apatica, turpe e statica all' esercizio dell' ultravelocità e del fervore positivistico, per costituire delle solide basi stilistiche, generate dal Cubismo di Braque e Picasso, e poi sviluppate e migliorate da Boccioni, Balla, Carrà, Severini, Pettoruti, Conti e altri ancora". 

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