Lamezia, torna Trame festival dal 19 al 23 giugno

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Lamezia Terme – Dal 19 al 23 giugno 2019 tornerà con la sua IX edizione Trame, il Festival dedicato ai libri sulle mafie. Cinque giornate di incontri sulla legalità aperti al pubblico, dibattiti e testimonianze dirette di chi ogni giorno combatte contro il crimine. Nelle passate edizioni ha ospitato interventi come quello di Federico Cafiero De Raho, di Pietro Grasso, di Gian Carlo Caselli, John Dickie, Nando Dalla Chiesa, Pif, Ficarra e Picone, Brunori SAS e ancora Marco Travaglio, Giancarlo De Cataldo e molti esponenti della società civile. Una novità di questa edizione è che al Festival si può contribuire non solo con la partecipazione ma diventando protagonisti del cambiamento e suggerendo #IdeePerTrame. Sul sito infatti di Trame è già online il modulo per accogliere idee e suggerimenti per il programma della prossima edizione del festival. Chiunque può proporre un ospite o segnalare un libro, suggerire tematiche da trattare, film, documentari, interviste, workshop, mostre, spettacoli. C’è tempo fino al 18 marzo.  Il presidente della Fondazione Trame, Armando Caputo, si dice "soddisfatto per il crescente affetto del pubblico riscontrato in questi anni. Questo festival dei libri sulle mafie, giunta alla nona edizione, ci da' ancora una volta l'occasione di comunicare, senza retorica e usando linguaggi semplici e nuovi, la voglia dei cittadini di essere liberi da tutte le forme di criminalità, racket, usura e corruzione che sono il cancro che soffoca il nostro Paese".

Il tema della IX edizione di Trame è ‘Voi che vivete sicuri...’. "Una suggestione e al tempo stesso una provocazione" spiega Gaetano Savatteri, direttore artistico del festival. "In questi mesi - continua Savatteri - il tema della sicurezza è diventato centrale, e a volte sembra andare quasi in antitesi a quello dei valori umani: Trame 9 vuole essere l'occasione per riflettere insieme sull'argomento, proprio a partire da un territorio in cui la domanda di sicurezza è particolarmente forte a causa della prepotenza e del controllo delle mafie. Se nel discorso di fine anno il Presidente della Repubblica ha sottolineato che la vera sicurezza si realizza con efficacia solo preservando e garantendo i valori positivi della convivenza, i versi di Primo Levi ci ricordano anche che essa è un bene prezioso, ancora troppo spesso minacciato. Perché' non può esserci libertà senza sicurezza. Un bene primario che riguarda tutti: i cittadini residenti su un territorio e chi è di passaggio o in viaggio, riguarda chi emigra e chi accoglie; il concetto di sicurezza, quindi- conclude il direttore del Festival- non può essere strumentalizzato, perché' non appartiene a una parte o a un colore politico. È un bene necessario per la vita democratica dell'intero Paese".

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