La fasulla spiegazione dell’antipolitica

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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 Alle elezioni regionali siciliane il 5 novembre 2017 era stato eletto presidente un uomo di comprovata fede missina. Dopo 4 mesi esatti nell’isola i Cinque Stelle hanno fatto cappotto. Unico dato identico nelle due competizioni elettorali: il tracollo del Pd. Ora, è di tutta evidenza che continuare a parlare di trionfo  della ‘’antipolitica’’ per cercare di spiegare quello che è accaduto nelle urne dieci giorni fa non aiuta nulla e  nessuno. Anche i movimenti dichiaratamente antisistemici e populisti fanno, infatti, politica; sono forme di politica legate alla società contemporanea, frutto dei vuoti lasciati dalla scomparsa delle vecchie forme politiche e dalla presenza di vecchi dinosauri, e dunque il M5S è questo (ed altro in verità).

   Per questo successo il Sud è stato – come è ormai riconosciuto da tutti gli osservatori - decisivo,  con spiegazioni più dotte e meno dotte che in questi giorni si stanno ora intrecciando e imperversano su giornali e tivù. E’ ricomparsa la vecchia questione meridionale o il vecchio ascarismo meridionale? O tutte e due le cose insieme? L’Italia di sotto – ha scritto un grande intellettuale del nord, Marco Revelli – piegata nel suo malessere e nella consapevolezza del fallimento di tutte le proprie classi dirigenti si è adagiata nella speranza di un intervento provvidenziale che la salvi dall’inferno. A questo punto non può che ritornare e aprirsi un discorso generale sulle formazioni politiche della sinistra: se non è addirittura nemmeno una sconfitta ma un esodo vuol dire. Infatti, che queste forze da sole si stanno condannando ad auto emarginarsi? Un fatto è certo: hanno abbandonato le sezioni e il territorio mentre altrove l’occupazione vediamo il caso calabrese, non dissimile affatto rispetto al resto dell’Italia dei media e dei social è stata meglio utilizzata.

  Che c’entra questo con l’antipolitica è, dunque, difficile da capire. Nel Pd – e del Mezzogiorno – i pochi circoli di base funzionanti sono stati triturati da una pseudo elite politica tutta concentrata in verità solo all’autoriproduzione se non addirittura all’autoconservazione. Ho in mente la vicenda del circolo ‘’Lauria’’ di Catanzaro centro, il più grande di tutta la Calabria per numero di iscritti e di attività politiche svolte. Un mix riuscitissimo tra vecchie e giovani generazioni, spazzato via dalle correnti di potere del capoluogo calabrese tanto insipienti quanto inutili, tanto irrilevanti quanto protervie, come le elezioni comunali prima e quelle ultime politiche hanno messo in evidenza.

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