L’isola di Dino sottratta agli Agnelli

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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filippo_veltri.jpgCome al solito le belle notizie in Calabria non diventano mai patrimonio collettivo e soprattutto duraturo: il caso forse più emblematico riguarda una sentenza di alcune settimane fa del Tribunale di Paola. La firma il giudice Alberto Caprioli, che restituisce l'Isola di Dino ai cittadini di Praia a Mare. Normale? Facile? Ci sono voluti in realtà alcuni decenni di battaglie solitarie combattute dal Sindaco di Praia per fare tornare tutto com'era 52 anni fa, all'atto di vendita con il quale il Comune l'aveva ceduta all'avvocato Agnelli. Il fascino del jet set e una visione del turismo che avrebbe potuto essere (e non è stato) avevano consigliato quella scelta. Molti passaggi l'hanno snaturata e il Corriere della Calabria ne ha mostrato un esempio con alcune foto che vanno dal primo sopralluogo effettuato dopo la sentenza storica, pubblicate una settimana fa.


Il Comune ha voluto riappropriarsi di un autentico paradiso  ma lo ha trovato in cattive condizioni. ‘’La strada verso il recupero – scrive Pablo Petrasso - è ancora lunga e sarà lastricata di burocrazia e carte bollate. Il primo passo è già stato tracciato nella decisione del giudice. La società che ha venduto loro gli appartamenti, la Isola di Dino srl, dovrà invece restituire le somme pagate al tempo degli acquisti. Quei soldi torneranno anche nelle casse di Alberto Dell'Utri, gemello di Marcello, ex senatore di Forza Italia. Pure lui si era innamorato dell'isola’’.

Le transazioni disposte dal giudice – nota il Corriere - chiuderanno una partita partita iniziata molti anni fa, quando Agnelli aveva già rinunciato al "sogno" e altri ne avevano rilevato quote e ambizioni. Ambizioni un po' diverse da quelle iniziali. Lo dice il sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò. Che apre con una constatazione sul passato: «Quando l'isola è stata venduta dal Comune ad Agnelli, l'idea era quella di lanciare il turismo. Ed era un'idea positiva. I problemi sono arrivati dopo, quando si è passati da logiche di sviluppo a prospettive di puro e semplice sfruttamento del suolo. A quel punto è cambiato tutto e l'isola è diventata come un qualsiasi lotto di terreno da utilizzare per fare business».

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