Medicina a Catanzaro basta e avanza

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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filippo_veltri.jpgCi voleva un professore cosentino - Francesco Aiello, docente ordinario di Politica Economica all’Università della Calabria, nonché fondatore di OpenCalabria - per mettere una pietra tombale a questa ridicola nonché ricorrente favoletta, che ciclicamente viene fuori: quella cioé di creare una seconda facoltà universitaria di Medicina in Calabria.

Più volte, negli ultimi anni, ne abbiamo sostenuto vanità e inopportunità argomentando sulla scorta di dati evinti tanto a livello nazionale quanto internazionale. Il prof. Aiello ci fornisce oggi un’ulteriore conferma, avvalorata da un’analisi puntuale fondata sul metodo scientifico consono ad un docente universitario ed ancorata ai dati nazionali e ai flussi regionali degli studenti calabresi. Il tutto rimarca sufficienza e validità formativa della Medicina catanzarese.

Una volta di più, pertanto, ci ritroviamo nella condizione di ribadire che la ricorrente richiesta di istituire in Calabria un secondo corso di Medicina assume le forme della pretesa temeraria o della rivendicazione territoriale piuttosto che di una proposta razionale ed equilibratamente fondata. Sotto ogni punto di vista. Non ultimo quello economico, laddove si pensi che l’Ateneo “Magna Graecia” di Catanzaro ha dovuto subire dolorosissimi tagli dal Ministero rispetto alle Scuole di Specializzazione, nonché la brutta vicenda della Fondazione Campanella. E se questo è l’andazzo, come si fa allora a proporre una seconda Medicina in Calabria senza pensare di cadere nel grottesco e subirne le legittime critiche?

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