Sanità, il balletto delle responsabilità

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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filippo_veltri.jpgDa mesi, molti mesi, in Calabria assistiamo ad uno stucchevole balletto attorno alla sanità, il problema dei problemi di questa regione: non passa, infatti, giorno che i vari consiglieri regionali dei due schieramenti non si rinfaccino con puntute dichiarazioni la responsabilità dello stato non propriamente felice dei nostri ospedali. Anche per gli addetti ai lavori è ormai impossibile andare dietro al rimpallo di responsabilità tra centrosinistra e centrodestra su chi sia il principale colpevole. Dichiara Guccione? Ed ecco pronta la dichiarazione di Salerno? Dichiara Loiero? Immediata la replica di Parente. E così via, in un susseguirsi di accuse che lascia però ai margini il problema vero che i calabresi si trovano di fronte ogni giorno: la tutela della salute, lo stato degli ospedali, la rete di assistenza sul territorio. Quello che da mesi, ad esempio, avviene attorno alla Fondazione Campanella, che rappresenta un'eccellenza in Calabria nella ricerca e nella cura delle patologie oncologiche, e che racchiude un patrimonio scientifico e professionale d'inestimabile valore, è incredibile. Ma poi c’è tutto il resto, collegato alla spesa sanitaria, agli sprechi e quant’altro e, infine, il problema dei pagamenti.

I nuovissimi dati sui crediti insoluti verso la Pubblica Amministrazione, arrivano da Assobiomedica, l'associazione delle imprese del biomedicale. Dati che parlano chiaro e che confermano in fondo alla classifica dei pagatori le solite regioni “canaglia”. Il Sud in genere paga più tardi. E la Calabria è maglia nera. Con tre strutture calabresi in fondo a tutti: l'ospedale Mater Domini di Catanzaro, che paga (dati di agosto) in 1.317 facendo segnare addirittura un peggioramento di un mese; quindi il San Sebastiano di Caserta che rimborsa dopo 1.214 giorni (ma ha migliorato di tre mesi); quindi l’Asl provinciale di Cosenza che onora le fatture in 1.203 giorni. Quattro anni prima che i fornitori-creditori possano passare alla cassa. Alle peggiori tre calabresi si aggiungono l’Asl di Campobasso (1.111 giorni), l'Azienda ospedaliera di Cosenza (1.066), l’Asl di Napoli centro (1.029) in nettissimo miglioramento dopo essere a lungo in testa con più di 1.600 giorni di ritardo dei pagamenti; e ancora l'Azienda di Reggio Calabria e l'ospedale Ciaccio di Catanzaro (entrambe con 1.009 giorni di ritardo). Questi sono solo alcuni dati, altre cose potrebbero aggiungersi ma, per favore, politici di destra e di sinistra calabresi risparmiateci questo indecoroso balletto. Basta, per carità. Affrontate i problemi, se ne siete capaci, e cercate di risolverli. Il resto, infatti, è pura propaganda elettorale.

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