Sanità, la crisi degli ambulatori

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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 Situazione assai critica quella in cui versano i servizi afferenti alle prestazioni di specialistica ambulatoriale.

  In Calabria le strutture che erogano tali servizi sono circa 350, per un ammontare complessivo di circa 3 mila addetti, molti dei quali con professionalità elevate.

 La situazione si è aggravata a seguito di provvedimenti del Commissario ad acta che hanno ridotto ulteriormente il budget riconosciuto a tali strutture per l’anno 2018.

   Provvedimenti – dicono alla Cittadella regionale - assunti unilateralmente dal Commissario senza che venissero preventivamente istruiti dai funzionari e dai dirigenti del Dipartimento Tutela della Salute. Ci si riferisce, in particolare, ai decreti n. 70, 72 e 87, tutti assunti nel corrente anno e che - direttamente o indirettamente - mettono in ginocchio le strutture private. Il rischio è che i servizi erogati in favore dei cittadini non siano più gratuiti ma debbano essere pagati dai cittadini stessi.

  Altra ricaduta negativa sul già fragile sistema attiene alla impossibilità delle strutture private accreditate di sostenere i costi a fronte della riduzione del budget, con conseguente rischio di licenziamento dei dipendenti. La Regione è ora determinata nello scongiurare la sciagurata ipotesi narrata ed è dunque necessario - ad avviso della Giunta - adottare ogni iniziativa politica utile affinché il governo della sanità sia condiviso e concertato con le realtà insistenti sul territorio e non frutto di decisioni unilaterali sulle quali lo stesso Commissario è peraltro costretto poi a ritornare, come nel caso del DCA 87/18.

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