Giovanilismo contro compassione

Scritto da  Pubblicato in Francesco Bevilacqua

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Questo straboccante rigurgito di giovanilismo non mi piace. I giovani cambieranno il mondo! Nessun giovane ha mai cambiato nulla. Sono stato giovane anch'io. Volevo cambiare il mondo. Son riuscito a mala pena a cambiare me stesso. Salvandomi, per puro caso, dalla stupidità, dalla pazzia che hanno inondato la mia generazione come un maremoto. Quanti di quei giovani hanno perduto il senno? Quanti erano rivoluzionari e sono divenuti conservatori? Quanti erano segaligni e inquieti e son divenuti grassi e appagati? Quanti hanno confessato peccati che non hanno mai commesso? Quanti hanno abiurato idee che non avevano mai realmente compreso? Quanti predicavano per i deboli ed ora stanno con i forti? Quanti si sono perduti nei labirinti dei paradisi artificiali? Quanti predicavano la libertà e son divenuti dei tiranni? No, non è l'essere giovani che dà una patente di moralità. Tutt'altro. Più si diventa vecchi più si comprende cos'è la compassione. Verso se stessi e verso gli altri. E noi abbiamo bisogno solo di un po' di compassione. Per patire e per amare il Mondo. Solo quando cesseremo di essere "giovani", quando avremo patito e amato a sufficienza, solo quando avremo assunto la compassione a regola di vita, a preghiera quotidiana, avremo salvato le nostre vite e, forse, anche quelle di chi ci sta intorno.

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