L' atteso e lu bonu vinutu

Scritto da  Pubblicato in Francesco Bevilacqua

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 Vorrei una casa in ogni paese di montagna. No, non voglio possederla. Ne vorrei solo una che mi accogliesse come viandante. Che fosse semplicemente la casa di un amico o di un'amica. Vorrei sentirmi dire, sull'uscio, "bonu vinutu", alla greco-calabra. Vorrei avvertire il calore dell'incontro, udire i cuori pulsare all'unisono, salire nelle nari un profumo di cibo che cuoce lentamente. Vorrei un abbraccio, una stretta sulle spalle, una carezza sulla testa, sulla guancia, sulla nuca. Vorrei un sorriso e dei baci. Desinare in cucina. E la sera discorrere davanti al focolare. Vorrei provare sempre la commozione di chi sa di essere atteso.

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