La signora “in” nero

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di Francesco Bevilacqua

Ieri mattina, davanti ad un supermarket ho assistito ad una scena curiosa. Una giovane signora molto trendy parlava con un giovane nero che chiedeva l’elemosina. La signora voleva spiegare al negro che doveva cercarsi da lavorare. Lo faceva con modi ostentati, tra il pedagogico e lo sniffato (magari aveva sniffato solo della farina caduta dallo scaffale del market). Non so perché, ma quando vedo qualcuno chiedere l’elemosina, mi sento subito in colpa. Penso che non fa altro che suggere il grasso che cola da una salsiccia che si arrosola, succulenta, a pochi centimetri dai suoi denti. Ed alla quale non può certo sperare di tirare un morso. A quanto ammonti esattamente il grasso che cola da noi italiani molto trendy (e molto moralisti e molto sciovinisti) non lo posso sapere. Conosco però i dati della “giocologia” italiana, ossia di quella curiosa mania venuta in auge negli ultimi anni che ha reso lecito su larga scala ciò che prima si poteva fare solo all’interno dei casinò, ossia giocare d’azzardo. E che dimostra che di grasso che cola ce n'è ancora una quantità inusitata. Pare che oramai il gioco d’azzardo sia divenuta un’occupazione di massa. Lo fanno anche i pensionati, le massaie e perfino i ragazzini. Ecco i dati (tratti da un articolo di Repubblica): 700mila i giocatori patologici; 80 miliardi di euro spesi tra schedine, on line, slot, l'unica industria in crescita: più del 25% in un anno! Credo che dai dati restino fuori proprio i casinò, che, non per nulla si chiamano, accento a parte, come le case chiuse di antica memoria. Poi abolite da quegli stessi moralisti che della prostituzione facevano largo uso nel segreto – neppure tanto segreto – delle loro vite. E che forse diverranno obsoleti, proprio come i casini, per lasciare il posto a quel casinò di quartiere che è ormai divenuto il bar-tabacchi sotto casa. Ecco, la signora che voleva insegnare al nero il suo dovere di lavorare, dovrebbe spiegarci perché quel nero dovrebbe lavorare per dieci ore al giorno per un "caporale", con una paga da fame, se quella stessa paga, o forse poco meno, o forse poco più, può recuperarla, suggendo, appunto, il grasso che cola da gente come lei. Ma forse, alla nostra brava trendy il grasso serve per farselo tirar via a siringate dal chirurgo estetico. Peccato che questo grasso non sia succulento come quello della salsiccia.

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