Un contadino for President

Scritto da  Pubblicato in Francesco Bevilacqua

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francesco_bevilacqua.jpgE' finita ragazzi! Tornate sereni. Hanno smesso di martellarci i testicoli con Trump e la Clinton. Come se da loro dipendessero le vite di ciascuno di noi, dei nostri figli, dei nostri paesi, dell'intero pianeta. E' finita! Non vedremo più i faccioni da clown di questi ennesimi burattini. Non sentiremo più le loro idiozie ripetute in tutte le salse da giornalisti schizzati. Non ascolteremo più le opinioni insulse dei grandi analisti. Non vedremo più migliaia di fans della Coca Cola e di Mc Donald sbavare dinanzi ai due contendenti color ketchup e maionese che ridono sempre come cretini. Ma davvero pensavate che questa fosse la sfida epocale tra destra e sinistra? Ma ancora vi illudete che gli USA siano il paese delle libertà democratiche? Le elezioni presidenziali in USA sono il più grande reality show inventato dai padroni del mondo, i grandi finanzieri criminali, per far credere agli americani prima e a tutti noi poi, di contare qualcosa, di vivere in sistemi democratici, di essere liberi di scegliere se consumare ... o se consumare. State tranquilli: nessun presidente schiaccerà mai il pulsante dell'atomica sino a che c'è un finanziere che deve piazzare le sue porcherie sul mercato globale.

Per loro più siamo e meglio stanno. Democrazia significa "governo del popolo". In democrazia chiunque può essere eletto - in teoria - ad una carica politica o amministrativa, anche un illetterato, purché abbia un po' di sale in zucca. Ma se, invece, vengono eletti sempre ricchi e acculturati signori dell'establishment, viviamo in una melmocrazia: governo della palude, delle sabbie mobili. Dalle quali nessuno mai ci tirerà fuori. E se in un paese democratico possono persino prodursi delle dinastie politiche come i Kennedy, i Bush, i Clinton, allora si tratta di melmocrazie dinastiche. Solo quando vedrò un contadino al potere, come nell'Uruguay di Josè Mujica, allora crederò in un barlume di democrazia. E non abbiate paura di quel faccione abbronzato con un gigantesco riporto giallo paglierino in testa. E' un burattino anche lui. Come lo fu il democratico Bill Clinton - di cui in tanti si riempiono la bocca come le porno star in un video hard - quando, il 12 novembre del 1999 non pose il veto all'abrogazione del Glass-Steagall Act, una legge del 1933 che impediva alle banche tradizionali (per intenderci quelle dove teniamo i nostri risparmi) di speculare in borsa come le banche di investimento. Ed è dal gesto di quell'osannato presidente "democratico" che è nata la crisi economica e finanziaria in cui il mondo sta soffocando. Clinton no. Non soffocò: aveva ottenuto il suo secondo mandato proprio per farci questo bel regalo! 

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