Noi ragazzi di oggi, noi

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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maria_arcieri.jpgLe generazioni si identificano con le caratteristiche e queste possono essere date anche e soprattutto dalle influenze storiche e ambientali. Mi spiego. Dopo i manager rampanti che hanno invaso le prime pagine dei giornali, di coloro che erano affamati di soldi, successo e carriera e che incontriamo con capelli grigi e aria stanca e soddisfatta di chi è riuscito (non bisogna generalizzare l’articolo) ci sono stati i simil pensatori filosofeggianti che hanno quaranta o giù di lì, e che hanno criticato con digressioni sulla pace, la droga liberalizzata e tante altre idee, la loro corrente di pensiero. Dopo sono arrivati i creativi a tutto spiano. Sono trentenni che suonano, creano sculture, musica e tutto quello che non richiede laurea, studio e vita borghese. Riprendono anche i quarantenni precedentemente elencati che avevano le capitali europee come città da mitizzare. Quelle degli altri continenti sono quelle dei trentenni, e quelle del nord Italia sono state quelle dei cinquanta e sessantenni.

Riassumiamo: vita agiata a tratti lussuosa e comoda ma ricca di sacrifici quella dei 50/60enni soddisfatti a tratti inquieti con amiche al di fuori del matrimonio e grandi esperienze di vita. Non li rende felici l’idea di andare in pensione e si inventano altre attività che rendano professionalmente. Instancabili.

Vita di comodo perché agiata dai papini, vedi sopra, contraria per ideologia allo stereotipo casa, famiglia, pantofole, tv, fino a quando dura e piace. Poi sono più casalinghi delle loro nonne sempre con bicchiere di alcolico e sigaretta in mano. Non amano raggiungere il successo ma non disprezzano anzi vogliono sempre e solo vita agiata senza lavorare troppo a 40/45 anni. Gli piace l’idea di andare presto in pensione. Omologati. Se capita la donna a loro piacimento, altrimenti vivono da single o hanno una concezione matrimoniale da film di Verdone. Attori da fantascienza.

Cresciuti sui cellulari con Google come enciclopedia di vita e di tutto, sono più pacati dei quarantenni eternamente insoddisfatti, lo zaino e i viaggi per il mondo sono il loro motivo di vita. Si fidanzano e lottano per i diritti civili e quant’altro. Hanno un’ambizione non di cultura ma tecnologica che è il fulcro della loro esistenza. Sono troppi lontani dalla realtà e vicini all’idea che Jobs sia una divinità. Si innamorano ma scordatevi che siano sulla scia di Catullo. Per loro è una cosa normale ma non straordinaria o passionale. Accademici della tecnologia.

I ventenni sono in fase di studio…

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