Più bar, più gentilezza

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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E’ tutto un pullulare di bar in centro. Dopo l’invasione territoriale dei super mercati e ancor prima delle banche e delle finanziarie, ora il trend si sposta per i piccoli ristori dei stanchi e depressi cittadini. Sono in ogni angolo della città. Tutti colorati, diversi, originali, molto molto Friuli. Si sono evoluti? Decisamente si! In questo modo anche quelli fatiscenti hanno trovato il coraggio di ri-farsi il look per non essere sovrastati dalla concorrenza. Nelle nuove realtà, caffè e cornetto, oltre alle novità e ai gusti, è arrivata anche la buona per non dire “ottima educazione” dei proprietari o gestori che hanno capito che era l’ingrediente essenziale e mancante.

Ma nel 2014 e’ stata riscoperto anche il “buongiorno” e il “buona giornata” dopo aver degustato caffè e capuccio. Prima era il silenzio. Totale. In alcuni bar si infastidivano persino quando varcavi la soglia e non capivi se era un onoranza funebre o avevi letto bene la scritta. Ma lui lì non ne voleva mezza di inserire la cialda. Ora, dopo i corsi, o magari i viaggi nelle città della civiltà, li vedi sorridenti, felici di versare la cioccolata o di porgerti un amaretto e che, se non sei abituato, ti ritrovi a girare sulle pagine bianche per trovare la più vicina agenzia di onoranze funebri e rivivere quei minuti di tristezza per non abituarti troppo bene. E pensi, “Se tutta questa gentilezza svanisse? Meglio rivivere ogni tanto le stesse abitudini”. Pian piano, col passare del tempo, magari un giorno capirai e accetterai la prima opzione, cioè quella del sorriso e della gentilezza, e ti renderai conto che i secondi, i musoni non erano idonei per farti bere una tazza di caffè perché l’effetto con quelle facce svaniva e non era la marca erano i “due novembre” dietro il bancone. “Non c'è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente”. - Virginia Woolf

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