Lamezia, violinista Gabriele Pieranunzi al Grandinetti per AMA con l’Orchestra di RomaTre: "Calabria una delle terre più belle del mondo"

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Lamezia Terme - Serata all’insegna della più raffinata musica d’autore il 15 gennaio al Teatro Grandinetti, dove si esibirà con l’Orchestra di RomaTre, diretta da Pietro Borgonovo, il violinista Gabriele Pieranunzi, presentando due capolavori musicali di Kurt Weill e Gustav Mahler. Già allievo di Salvatore Accardo e Stefan Gheorghiu, Pieranunzi collabora stabilmente con l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli; vincitore di numerosi premi e competizioni internazionali, se pure ancora giovane ha una lunga carriera alle spalle e si è già esibito praticamente in tutto il mondo con le orchestre più prestigiose, riscuotendo successi di pubblico e di critica.

Una domanda di rito: com’è nata la sua passione per il violino? Come mai ha scelto questo strumento, cosa pensa l’abbia attratta?

“Il violino è stato, in un certo senso, una dolce violenza. Quando avevo solo sei anni, mio padre e mio fratello maggiore, entrambi musicisti, hanno capito che avevo una propensione verso questo strumento, e che il violino sarebbe stata la mia strada. Così ho cominciato a studiare, e presto è stato chiaro che avevano perfettamente ragione. Già verso i sette anni contrattavo con mia madre per poter fare qualche ora in più di violino e qualche compitino di scuola in meno: è stata un’attrazione fatale. Tutto mi veniva abbastanza semplice, era uno studio senza intoppi. Nonostante, soprattutto all’inizio, mi rendo conto che sia uno strumento piuttosto ostico, specie per un bambino, in breve è diventato la mia prima scelta”.

Quindi lei la musica ce l’ha in famiglia. Che rapporto ha avuto con suo padre e suo fratello Enrico – pianista Jazz molto noto – nell’arte e nella vita? L’hanno accompagnata nella sua crescita come musicista?

“Sì, ammetto che c’è stato un rapporto particolare. Sia mio padre, ora scomparso, che mio fratello Enrico mi hanno seguito agli inizi con attenzione. Certo, Enrico è molto più grande di me, apparteniamo a due generazioni diverse, ma condividere una passione ci ha sempre fatto sentire uniti, la musica ci ha legati molto. Certo, ci si sente accompagnati fino a 15, 16 o 17 anni: poi a un certo punto è giusto che ognuno metta le sue ali, e prenda il volo per conto suo”.

Lei si esibirà a Lamezia con l’Orchestra di RomaTre. Ama di più suonare nel ruolo di solista o in orchestra? E quel è per lei la differenza fra le due cose, se c’è?

“La differenza è notevole: ogni volta che si cambia ruolo è necessario resettare il cervello e cambiare codice. Perché cambia tutto: il modo di porsi, l’approccio, perfino la postura del corpo. E per la mente riprogrammarsi è sempre una gran fatica. Infatti, si può essere violino di fila, primo violino, o addirittura suonare da soli. E probabilmente la differenza più importante sta nei rapporti. Quando si suona in orchestra bisogna entrare in relazione con gli altri, in empatia con il direttore, ci si vede nel quotidiano e bisogna capirsi, andare d’accordo. Quando si suona da soli tutto questo può non essere necessario, perché non si stabilisce per forza una quotidianità con gli altri. Forse il ruolo che preferisco è quello di primo violino in orchestra, come sarà con RomaTre”.

Foto-Grazia-Lissi-Gabriele-Pieranunzi1_bdd07.jpg(Foto di Grazia Lissi)

Nella sua carriera ha avuto esperienze con moltissime orchestre prestigiose, in Italia e all’estero. Come si caratterizza secondo lei l’Orchestra di RomaTre? Quali sono le sue peculiarità e come è stata nello specifico la sua esperienza con loro?

“RomaTre è un’orchestra giovane, fatta di ragazzi che hanno tanta voglia di fare, di lavorare per entrare in un percorso professionale di un certo tipo. Per uno come me che ha qualche anno in più e un po’ d’esperienza alle spalle, è una possibilità per offrire supporto in questo senso, per fare formazione. Ed è un ruolo che mi lusinga molto”.

È la prima volta che viene in Calabria e, in particolare a Lamezia, o si è già esibito qui? Cosa si aspetta dal pubblico e dal soggiorno?

“Mi aspetto che il soggiorno sia piacevole come sempre. È innegabile che la Calabria sia una delle terre più belle del mondo: spesso ho fatto vacanze qui e avete tutto, soprattutto avete uno dei mari più belli che esistano sul pianeta. Mi sono già esibito a Lamezia più di una volta, sempre per AMA, e mi aspetto che il pubblico sia sempre entusiasta, anche perché dopo il Covid c’è tanta voglia di musica. Le fasce meno giovani, certo, tendono ancora a limitare le uscite, ma penso che la comunicazione possa avere un ruolo importante per avvicinare il pubblico alla musica classica: non solo chi è già stato spettatore, ma anche e soprattutto i giovani”. 

Giulia De Sensi

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