Il Lametino 224, De Santis: “Non abbiamo mai smesso di investigare su Lamezia”

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Lamezia Terme - Dopo le intimidazioni nell’ultimo mese, che hanno creato apprensione a Lamezia, nel nuovo numero (224) de “il Lametino” l’apertura è dedicata a un’intervista a Nino De Santis, capo della squadra mobile di Catanzaro. Nel lungo colloquio l’alto dirigente ha innanzitutto sottolineato che l’attenzione delle forze dell’ordine e della magistratura su Lamezia non è mai venuta meno, non solo con l’arresto quasi immediato di uno degli autori delle intimidazioni ma anche con la decisione del GIP di Lamezia di inviare gli atti alla DDA di Catanzaro, avendo ravvisato in queste intimidazioni il carattere mafioso. De Santis, che ha sottolineato il lavoro congiunto tra il commissariato di Lamezia e la squadra mobile di Catanzaro, ha poi voluto mettere in evidenza un altro aspetto: le inchieste che hanno messo in ginocchio le cosche lametine (“tutte e tre” ha ribadito) hanno un valore immenso ma non statico. Il loro effetto non finisce con le ordinanza e i processi, ma ciascuna inchiesta è “un tassello” che serve per fare ulteriori passi in avanti. E questo lavoro - ha aggiunto - assume maggiore valenza se è accompagnato e sostenuto dalla società civile lametina. “Forze dell’ordine e magistratura da una parte e società civile dall’altra sono sullo stesso fronte, l’impegno deve essere reciproco, ciascuno nel suo campo di azione”. Nel seguito dell’intervista, De Santis ha poi parlato del nuovo collaboratore di giustizia, Gennaro Pulice, ora sotto protezione, che apparteneva alla famiglia Iannazzo-Cannizzaro-DaPonte. “Un pentito affidabile, i riscontri sulle sue dichiarazioni sono stati finora positivi. Ha una conoscenza totale della criminalità organizzata lametina non solo della consorteria di provenienza, può riferire su più contesti criminali”.

Oltre all’intervista a De Santis, questo numero ospita un’inchiesta sullo stato conservativo di alcuni edifici scolastici lametini, un appello di Gabriele Pronestì alle autorità perché riprendano le ricerche del corpo del fratello scomparso sei anni fa nel fiume Piazza e un articolo su una nuova possibilità di lavoro: quella di una scuola per guidare i droni. Seguono poi le consuete rubriche di cultura, di storia e d’arte.

Buona lettura a tutti.

b.not.

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