Elezioni politiche, Bersani a Lamezia: "Fiscalità progressiva per riprogettare le colonne dell'uguaglianza"

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Lamezia Terme - Dalla crisi energetica alla fiscalità progressiva, passando per i temi del welfare e della sanità per "riprogettare le colonne dell'uguaglianza". Questi alcuni degli argomenti trattati da Pierluigi Bersani, ex segretario nazionale del Pd e oggi di Articolo 1, parlando con i giornalisti durante un incontro a Lamezia in vista delle elezioni del 25 settembre prossimo, introdotto dal segretario cittadino, Gennarino Masi. “Ho imparato che nelle difficolta dell’economia - ha evidenziato Bersani rispondendo ad una nostra precisa domanda - la mafia si infila. E quindi, prima di tutto, oltre che alla battaglia di legalità bisogna tenere un’economia sana”. In merito al piano energetico e alla crisi, l'ex segretario Pd ha sottolineato che “bisogna capire e cominciare a partire da dove nasce il problema. La guerra l’ha aggravato alla grandissima ma non è nato lì. Il problema sta in una deriva mercatista incredibile”.

Tetto al prezzo del gas

"In Europa è difficile farlo perché c'è gente che ha capito che ci guadagna. Faccio nomi e cognomi, la Norvegia sta prendendo tanti di quei soldi, gli Stati uniti, l'Olanda ci sta guadagnando. Alla Danimarca non gliene frega niente perché ha tutto".

Sui rapporti con Calenda e Renzi

"Chi si mette in mezzo è per essere buono per tutti gli usi. Sono disposto a dire che Calenda è il più intelligente d'Italia e che Renzi è il più furbo d'Italia, però aggiungo che d'intelligenza e di furbizia son pieni i fossi. Quel che manca è la serietà e sapere dove la gente ti trova". "Adesso - ha aggiunto Bersani - c'è sfiducia e la gente dice, li abbiamo provati tutti e ora proviamo anche la Meloni, una donna eccetera eccetera. Io a questi dico, proviamo pure, però stai attento a dove metti la croce perché poi la croce tocca portarla a te. Qui il problema è chi porta la croce. È ora di cominciare ad essere più netti sulle cose che dobbiamo fare. Chi siamo? Cosa vogliamo? Io penso di poter dire il lavoro, basta contratti pirata e finti contratti. Disboscare la precarietà, basta un contratto di formazione e lavoro e un periodo di prova, e via tutte le altre cose. Parità salariale uomo-donna, formazione obbligatoria nei contratti di lavoro".

Fiscalità progressiva

"Noi abbiamo le proposte. Si fa come in Germania, non c'è mica niente da inventare. In Germania il fisco è generale e progressivo e non c'è neanche bisogno delle aliquote. C'è un algoritmo che ti fa la progressività su misura. No Flat tax o altre stupidaggini. Se non si parte dal fatto che la fiscalità deve essere generale e progressiva con l’unica clausola della possibilità di una fiscalità di vantaggio per i territori che hanno più bisogno di crescere, non si risposte agli interessi dell’Italia". Quindi, strali contro l'egoismo dell'autonomia differenziata, perché sarebbe "un'Italia arlecchino".

Sanità

"Dobbiamo dirlo com'è. Ci sono ricchi e ricchissimi - ha stigmatizzato Bersani - che si curano già in strutture private con delle novità con costruzioni di organi, screen antitumorali e così via che stanno arrivando a prezzi colossali. Questi sono fuori dal sistema. C'è chi è dentro il sistema ma ha anche l'assicurazione e chi non ce l'ha. C'è chi è dentro il sistema ma ha il welfare aziendale, qui al Sud poca roba, al Nord di più. E c'è chi non ce l'ha. C'è chi sta nel sistema e basta e fa le code e c'è chi conosce solo l'indirizzo del Pronto soccorso. Noi dobbiamo non solo difendere ma riprogettare le colonne dell'uguaglianza". Per Bersani, "la crescita viaggia sul miglioramento dell'equilibrio sociale, questo è l'assioma di una sinistra di governo".

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Guerra

Infine, il pensiero di Bersani sulla guerra e sulle "accuse" al Pd di essere un partito guerrafondaio. "Io - ha detto l'ex leader del Pd - sulla guerra ho sempre pensato che una sinistra come la mia, non è una sinistra pacifista assoluta. Però riconosce che anche il pacifismo assoluto deve avere un dialogo perché ha dentro un valore. La sinistra che ricordo io denuncia da sempre, dovrebbe denunciare un po' di più, i doppi standard dell'Occidente che fa perdere la faccia davanti al mondo. Perde appeal davanti al mondo per i doppi standard. Ci sono - ha aggiunto Bersani - un sacco di altri Paesi dove sono sotto occupazione ma si parla solo di questa guerra. Detto tutto questo, nella sinistra che dico io, la volontà di pace è in equilibrio con il rispetto internazionale. Se c'è uno aggredito, in via di principio tu gli dai una mano. E gli dai una mano non mandandogli dei cioccolatini. Detto questo, cos'è che non condivido io della posizione adesso europea, in parte italiana e dell'Occidente. Io ho sempre pensato così, aiutiamoli ad aiutarsi, riconosciamo il diritto alla resistenza, diamogli aiuti anche in armamenti, ma a prescindere da quello che vuol fare o farà l'aggressore, la nostra postura deve essere tutti i giorni di dire cessate il fuoco subito. E si negozia subito anche con questa situazione sul campo. La posizione non può essere vediamo chi vince perché in epoca della guerra atomica non è possibile".

A. C.

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