Lamezia: i sei candidati a sindaco a confronto sullo sviluppo dell’Asi

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Lamezia Terme - Partendo dalla geografia e dalle tradizioni del territorio e integrando tutti i sistemi con una buona politica,
si potrebbe creare una nuova strategia di sviluppo per il rilancio dell’area industriale di Lamezia, rimasta per troppo tempo senza identità. Ed è proprio su questo punto, che negli uffici dell’Area Industriale “Papa Benedetto XVI, sono stati chiamati a rispondere i sei candidati a sindaco della città, per analizzare le problematiche e lo sviluppo di un territorio con una vocazione naturale sia per la sua posizione strategica, sia per la sua estensione nell’ospitare grandi eventi ma ancora con un potenziale inespresso. In conferenza stampa, i sei aspiranti alla poltrona di sindaco, moderati da Antonio Chieffallo, si sono alternati per esprimere il proprio parere sul risanamento dell’area e per proporre idee contenute nei rispettivi programmi elettorali. A presiedere l’incontro, anche Fabrizio D’agostino, direttore generale dell’Asi, e Marcello Gaglioti, presidente della società Lameziaeuropa. Tra i temi in discussione, la gestione dell’impianto di depurazione dei reflui urbani, il punto dove far sorgere il nuovo porto, nuove opere di urbanizzazione e l’evoluzione del Masterplan scaturito dal laboratorio di bioarchitettura per il rilancio dell’area. Tutte iniziative, queste,  messe in atto con le recenti pianificazioni amministrative dell’Asicat.

L’idea comune, posta da Gaglioti, è quella di dar vita ad un tavolo istituzionale permanente, in grado di discutere in sinergia e di ridisegnare una nuova idea di sviluppo. Il presidente dell’Asi, Fabrizio D’Agostino, convinto che indipendentemente dai risultati raggiunti, l’area vada perfezionata e resa più attrattiva, ha poi illustrato l’operato fatto sinora, soffermandosi sul sistema di depurazione. “Il nostro depuratore funziona alla perfezione, tanto da essere diventato caso di studio e oggetto di visite studentesche – ha dichiarato – come dimostrano anche i dati ARPACAL e i Nas, le criticità da attribuire al nostro mare, non dipendono da questo depuratore”.

Tutti concordi i candidati a sindaco, nell’illustrare le potenzialità ma anche le criticità della vasta zona in questione. Tra le proposte: ridisegnare i confini circostanti all’area e migliorare i collegamenti stradali, trovare una nuova definizione alle altre zone considerate industriali, come Contrada Rotoli e Via del Progresso, recuperare l’esistente rivalutando la sua vocazione naturale e paesaggistica ossia quella dell’agricoltura e della bioedilizia e inoltre, la possibilità di ridefinire la problematica legata al vincolo paesaggistico. Tutto questo senza più speculazioni sull’area e cercando di colmare il vuoto lasciato dalle amministrazioni comunali precedenti, a detta dei sei candidati a sindaco, spesso poco presenti sulle attività del territorio circostante. Sulla presenza dei tre soggetti nell’area industriale, Asi, Lameziaeropa e Fondazione Terina, si è chiarito poi come ognuno degli enti, abbia una sua specifica funzione che non si contrappone alle altre. Infine, per quanto concerne invece le novità specifiche sulle Asi, a breve saranno accorpate in un unico soggetto regionale denominato Corap.

A. R.

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