Lamezia: Piccioni e Miletta chiedono di portare tutte le liste candidati a Commissione Antimafia

Piccioni-Miletta-conferenza-8maggio2015.jpg

Lamezia Terme - Due ordini di motivi sono alla base della convocazione di una conferenza stampa nella sede di Lamezia Insieme da parte di Rosario Piccioni.  In primo luogo l’annuncio di una serie di incontri, sia in sede che sul territorio, il primo domani sera, per presentare la lista di Lamezia Insieme che supporterà Tommaso Sonni. Seguiranno un aperitivo aperto al pubblico, la proiezione di un documentario sulla libertà di scelta della donna rispetto alle modalità della propria maternità, un incontro sul salario minimo garantito e ancora altre iniziative visionabili sul sito.

Ma a parte questo - ed è probabilmente la motivazione principale - Piccioni, in riferimento a quanto accaduto con l’arresto di Franco Fazio, uno dei candidati di Mascaro, lancia una sfida alle altre liste: “Già prima che il fatto si verificasse, in data 6 maggio, i nostri delegati alla presentazione delle liste, Fernando Miletta e Francesco Carnovale, hanno portato al vaglio della Commissione d’Inchiesta Antimafia e alla Prefettura di Catanzaro, tutti i nomi dei componenti della nostra lista. Vorremmo che tutti i candidati a sindaco e tutti i delegati alla presentazione delle liste facessero altrettanto. E’ un fatto non formale ma sostanziale, doveroso visto il passato politico di questa città. Già 5 anni fa le liste del centro sinistra furono regolarmente inviate. Il fatto di ieri è di inaudita gravità, anche perché se l’inchiesta  fosse terminata fra un mese, dopo le elezioni, avrebbe potuto comportare un nuovo scioglimento del consiglio comunale”.

Poi le parole di Fernando Miletta, uno dei delegati, che ha citato il caso del sen. Aiello, coinvolto nella campagna elettorale del centro destra e attualmente al centro di due inchieste. “Nel 2010 Aiello ebbe 1000 voti per il consiglio regionale da parte del boss Giuseppe Giampà, in cambio di favori – dice Miletta – e anche volendo essere garantisti e ammettendo che non sapesse chi aveva davanti, appare semplicemente inopportuno un suo attuale coinvolgimento politico. In genere la politica aspetta che arrivi la magistratura per fare chiarezza, invece la valutazione deve essere preventiva”. Ancora si parla della candidatura nel 2002 di Cannizzaro, successivamente riconosciuto come pluriomicida, delle “schede ballerine”, dei buoni pasto e dei buoni benzina in cambio di voti. “A partire da domani i ragazzi distribuiranno buoni di allegria e di entusiasmo regolarmente stampati per contrapporsi a questa cultura” conclude Piccioni.

Giulia De Sensi

© RIPRODUZIONE RISERVATA