Ruberto: manderemo a casa Galati e Speranza & Co

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Lamezia Terme – 5.000 nuovi posti di lavoro in 5 anni se sarà lui il nuovo sindaco di Lamezia Terme. L’annuncio, che lo scorso 24 maggio era risuonato come un tuono, prende questa sera concretezza. Il candidato Pasqualino Ruberto ha infatti voluto un incontro con i cittadini al Teatro Grandinetti, per spiegare come riuscirà a sviluppare un sistema economico che porterà a nuovi posti di lavoro se sarà lui a governare la città.

Dopo la proiezione di un video che ha ripercorso le tappe della campagna elettorale di Ruberto, iniziata proprio dallo stesso palco il 23 dicembre 2014, il leader di Labor è passato ad illustrare la sua proposta. La prima idea per creare un sistema virtuoso e dinamico è quella di istituire un tavolo di lavoro dove amministratori, associazioni di categoria e sindacati si impegnano a costruire un patto sociale per lo sviluppo economico della città. E’ un incontro che questa sera Ruberto definisce “forzato” o che avrebbe voluto tenere prima se solo i suoi avversari politici invece che battibeccare o stabilire “se è più mafioso il gruppo di Sonni o di Mascaro” si fossero invece dedicati a dialogare sulle proposte concrete della città. Oggi Ruberto non entra ancora nei dettagli della proposta, che in realtà considera minuziosa ed elaborata, ma fa riferimento a differenti macro-aree di intervento.

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Il rilancio di Lamezia deve avvenire in primis investendo sulla promozione del territorio, in particolare sulla costa. Proprio per questo un altro punto programmatico del candidato è quello di dar vita ad un porto turistico di 600 posti barca e una previsione occupazionale di 200 unità, puntando su un progetto di finanza, con un bando rivolto agli investitori privati. Stesso procedimento di “projects financing” anche per la rivalutazione dei centri storici e la realizzazione di alberghi diffusi. Tra le altre iniziative per creare posti di lavoro, un parco fluviale che colleghi la costa all’area delle terme e un sistema che sia in grado di mettere in rete i beni culturali e artistici di cui la città dispone. Ruberto è poi passato alle iniziative da dedicate all’area industriale, con finanziamenti già esistenti, come ad esempio i 20 milioni di euro di fondi Por per l’Ente Fiera ancora inutilizzati. Ha infine affrontato il tema dell’edilizia, che a Lamezia ha visto perdere il 60% del suo indotto ma che potrebbe nuovamente decollare con l’istituzione di una task force per lo snellimento degli iter burocratici.

“Non mi sono inventato nulla, le mie proposte sono frutto di confronti con esperti e professionisti del settore – chiarisce Ruberto - per poi precisare ancora “quando parlavo di 5.000 posti non mi riferivo all’interno del comune, ma di creare le condizioni per generare nuova occupazione”. “Noi siamo un’altra cosa – conclude – siamo coloro che buttano il sangue studiando progetti e idee e creando sviluppo economico che possa sottrarre manovalanza alla criminalità organizzata. Non possiamo consegnare questa città a chi non sa nulla di amministrazione, agli incapaci, ai faziosi. Manderemo a casa Galati & Co. e Speranza & Co. Solo noi possiamo avere le chiavi di questa città, e come disse Papa Giovanni Paolo II, farne un capolavoro”.

Alessandra Renda

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