Butera: “La Vigor Lamezia è morta per abbandono di tutti”

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Lamezia Terme - Dal secondo dopoguerra in poi, la maggiore realtà calcistica cittadina, Vigor Nicastro prima, poi As Nicastro e quindi Vigor Lamezia, non aveva mai disputato un campionato pari o più basso dell’attuale Prima Categoria. Se è vero, infatti, che anche nelle stagioni 1959-60, 60-61, 61-62 e 65-66 la squadra biancoverde aveva militato in Prima Categoria regionale, bisogna però ricordare come a quei tempi non esistesse ancora l’Eccellenza, per cui la Prima era in tutto paragonabile all’attuale campionato di Promozione. Tant’è che si affrontavano trasferte decisamente lunghe, sebbene sempre entro i confini regionali: da Cariati a Bovalino, da Castrovillari a Bagnara giusto per fare qualche esempio. Da qualche settimana, invece, l’Asd Vigor Lamezia 1919 si sta cimentando in un torneo dove quasi metà delle trasferte distano meno di 50-60 km. Diverse delle quali per affrontare realtà tanto piccole quanto del tutto nuove alla storia del sodalizio lametino, vedi Mammola, BivongiPazzano, Stignano, Caulonia, Montepaone e via dicendo. Come a dire che la bistrattata Eccellenza disputata la scorsa stagione in confronto era già tutta un’altra cosa!

Le trattative sfumate

Che nell’estate ormai trascorsa non sia stato fatto di tutto, a vari livelli, per salvare quantomeno il titolo di Eccellenza e, quindi, ripartire due categorie più su dell’attuale, è un dato di fatto. Dato non andato giù all’ex massimo dirigente Giancarlo Butera, il quale ha voluto riaprire una ferita che, probabilmente, mai si rimarginerà completamente nel cuore e nell’animo della tifoseria biancoverde.

Butera inizia il proprio “sfogo” soffermandosi sul mancato travaso societario a capo della non più affiliata Vigor Lamezia Srl. “Quest’estate ho provato vanamente a convincere l’attuale gruppo dirigente a sederci attorno ad un tavolo per trovare un accordo che permettesse di non disperdere il titolo di Eccellenza. Non ne hanno voluto sapere, dicendomi che non avevano alcuna intenzione di accollarsi 700-800 mila euro di debiti. Cifra falsa dato ch’erano solo 450.000, ma, soprattutto, perché vi erano al contempo crediti per un ammontare quasi uguale. Una via di uscita la si poteva trovare, magari attraverso una congrua sponsorizzazione pluriennale della vecchia proprietà, oltre che dello stesso sottoscritto, a copertura parziale della massa debitoria. Anche in virtù del fatto che la riscossione di parte dei crediti richiede ancora tempo. Non credo proprio che l’attuale società per ritornare in Eccellenza riuscirà a spendere, fermo restando i due anni minimo di tempo occorrente, meno di quanto si sarebbe dovuta sobbarcare per far fronte ad alcune pendenze con l’erario che gli avrebbero però permesso di ricominciare dal massimo campionato regionale”.

A proposito di crediti, Butera aggiunge che “a luglio sono arrivati quelli che ancora vantavamo dalla Lega di Serie C, solo che ci sono stati immediatamente pignorati dall’azienda che nell’estate 2014 ha eseguito i lavori di potenziamento ed ammodernamento dell’impianto d’illuminazione del D’Ippolito, una delle condizioni, si ricorderà, prescritteci dalla Lega ed obbligatorie per poter disputare a Lamezia le gare interne del nuovo torneo di Lega Pro Unica 2014-15”.

Le questioni in sospeso con l’Amministrazione

E qui si apre un altro capitolo, decisamente “tragicomico”, riguardante i rapporti tra l’ormai ex dirigenza vigorina delle ultime due stagioni e l’attuale amministrazione comunale, guidata da quel Paolo Mascaro a sua volta ex presidente e socio della Vigor. “Nelle prossime settimane si dovrebbe tenere la causa contro il Comune che non vuole pagarci i 90.000 euro da noi anticipati nell’estate 2014 per i lavori inderogabili all’impianto (adeguamento tribuna, video sorveglianza, barriere di prefiltraggio e via dicendo, ndr) chiestici dalla Lega. Ed il sindaco dovrebbe ricordarsi bene di tutto ciò dato che nel 2014 era ancora socio della Vigor Lamezia. Ci accusano di non aver atteso che fosse il Comune ad effettuare quei lavori quando noi abbiamo il documento con il quale l’allora amministrazione Speranza ci autorizzava ad anticipare noi i soldi, e quindi i lavori, visti i tempi incombenti e ristrettissimi per poter prendere così parte a quel campionato di Lega Pro unica. Aggiungiamoci pure i 50.000 euro che il Comune non ci ha mai corrisposto come quota periodo 2015-16 per la gestione e manutenzione ordinaria del D’Ippolito, poiché a suo dire si è avuta “compensazione” con una perdita d’acqua da una tubatura, rottura peraltro da noi allora segnalata, con conseguente bolletta di 40.000 euro addebitataci dalla Multiservizi. Quando noi ogni anno di acqua spendevamo 500 euro! Per non parlare della quota dovutaci per la stagione 2016-17, rispetto alla quale l’amministrazione comunale non ci ha proprio fatto fare la convenzione poiché, a loro dire, non eravamo in regola con il Durc. Ma quest’ultima circostanza si era verificata anche in passato, fermo restando che poi abbiamo sistemato le cose ma non c’è stato verso per riottenere la convenzione. Alla nuova società, invece, è stata subito assegnata la gestione provvisoria dello stadio. Si sono riappropriati di tutto, nome, colori sociali, stadio, inno, senza essersi degnati, a tutti i livelli, di farmi anche solo una telefonata di cortesia come ex presidente.  In un certo senso vedo più continuità nella Vigor di Terza Categoria, che sento più vicina essendo pura espressione della tifoseria”.

Butera torna quindi allo scorso luglio, più precisamente ai giorni immediatamente precedenti la scadenza dei termini per l’iscrizione al torneo di Eccellenza. “Non mi vergogno a dire che ho pianto tre giorni. Eppure lo avevo anticipato da febbraio che, se non si fosse fatto avanti nessuno, non avrei più iscritto la squadra al campionato 2016-17. Solo un vecchio socio, di cui non voglio fare il nome, ha avuto il garbo e l’umiltà di chiamarmi e dirmi che era a completa disposizione qualora, nel suo piccolo, avesse potuto fare qualcosa. Un’altra nota di merito va ad Arpaia per quanto fatto nella scorsa stagione, essendo stato l’unico a far fronte con puntualità ai vari impegni economici. Tutti gli altri non hanno invece avuto la forza di continuare, come modestamente ha invece fatto il sottoscritto. Nella stagione 2015-16, in Serie D, ho trovato e mi sono dovuto addossare debiti pregressi, e non solo, verso alcuni giocatori non portati dal sottoscritto, ditte di pullman utilizzati per le trasferte, vari hotel e ristoranti. A questi vanno aggiunti i soldi, già menzionati, non corrispostici dal Comune per i lavori allo stadio e per quota gestione dal 2015 in poi. Per non parlare dei 400.000 euro che doveva darci il poi fallito Parma. La Vigor Lamezia srl – conclude Giancarlo Butera - è morta per abbandono di tutti: classe imprenditoriale e politica, sindaco compreso”.

Ferdinando Gaetano

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