Butera (Vigor): delusi da Sindaco e Consiglio. Trattative con Lippolis e Monorchio

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Lamezia Terme - Un Consiglio Comunale spartiacque, quello nel quale martedì scorso si è discusso, tra i vari punti all’ordine del giorno, della critica situazione in cui versa la prima realtà calcistica cittadina. Non è infatti passata inosservata la presa di distanze dall’attuale dirigenza semi-dimissionaria da parte dell’ex socio, ed ora primo cittadino, Paolo Mascaro. Colui che per sette anni ha condotto il timone della società biancoverde, non è certo stato tenero, durante il suo accalorato intervento, nei riguardi degli unici due dirigenti rimasti a tirare la carretta.

“Ci siamo presentati in Consiglio - ci ha dichiarato il vice-presidente Giancarlo Butera - speranzosi di  ricevere una parola di conforto dal sindaco, e vederlo fare un appello a tutte le forze imprenditoriali della città. Ed invece ci siamo sentiti quasi rimproverare per non aver mollato la società già in estate, invitandoci adesso ad accompagnare la squadra in Eccellenza. Come se fosse poi scontato ripartire e tornare prontamente in Serie D. Io invece sostengo che bisogna fare di tutto per evitare di retrocedere nel massimo campionato regionale. Se poi sulla società dovessero piovere nuovi deferimenti, penalizzazioni o quant’altro, si vedrà, ma non possono e non devono condizionarci in questo frangente”. Un Butera, dunque, più che mai intenzionato a salvare il salvabile. “Dopo quello che si era detto il giorno prima in Consiglio Comunale, mercoledì mi sono sentito in dovere di andare a tranquillizzare e spronare la squadra, la quale, per tutta risposta, mi ha ribadito che fin quando non dirò eventualmente loro di raccogliere armi e bagagli, lotterà più che mai con il coltello tra i denti pur di non lasciare nulla d’intentato. Parole che mi hanno inorgoglito e che mi auguro spronino al contempo i tifosi a venire allo stadio per trascinare la squadra ad una vittoria che sarebbe fondamentale per rilanciarci nella corsa salvezza. Tra l’altro, nell’occasione mister Gatto potrà contare sui rientri di Giannusa, Marino e Manganaro, oltre a poter utilizzare l’ultimo arrivato Simone Golia, attaccante esterno, classe ’96, ex Primavera di Inter, Bologna e Carpi”.

Sempre a proposito dei sostenitori biancoverdi, il vice-presidente non nasconde la propria delusione “per averne visti pochissimi martedì. Me ne sarei aspettato almeno una cinquantina, invece ormai sembrano tutti rassegnati e questa è la peggiore cosa. Anche perché devono capire che il loro supporto domenica, e non solo ovviamente, sarà fondamentale”. Sul fronte societario, conferma le trattative con “due soggetti di fuori regione. Stiamo fornendo loro la documentazione richiestaci per verificare la situazione debitoria che, certo, non è rosea, ma nemmeno drammatica. Ovvio che, a nostra volta, pretenderemo determinate garanzie prima di passare eventualmente loro il testimone”. Garanzie decisamente necessarie considerato che i soggetti in questione sono l’avvocato Lippolis e quel Monorchio già fattosi avanti nei mesi scorsi. Entrambi, infatti, hanno alle spalle esperienze tutt’altro che positive nel mondo del calcio. Lippolis, ad esempio, l’estate scorsa è divenuto presidente del Martina Franca, in Lega Pro, salvo poi mollare, nelle scorse settimane, con la squadra desolatamente ultima ed in un clima non privo di frizioni e diatribe varie. Diverse similitudini, insomma, con la tempestosa parentesi (da luglio 2014 a gennaio 2015) alla Cavese di Monorchio.

Più che l’eventuale massa debitoria, la vera Spada di Damocle  pendente sul sodalizio biancoverde è rappresentata dalle restanti ramificazioni dell’inchiesta “Dirty Soccer”. A cominciare dai due  deferimenti, entrambi per responsabilità oggettiva (nella peggiore delle ipotesi alla Vigor verranno inflitti altri punti di penalizzazione), in relazione alle posizioni di Maglia e Bellini per le gare incriminate, rispettivamente, Barletta – Catanzaro (per la quale al club giallorosso è contestata la responsabilità diretta a seguito del presunto coinvolgimento del patron Cosentino)  ed Aversa – Barletta. Ancora atti conseguenti a quanto accaduto fra la notte e l’alba del 19 maggio 2015, quindi. Ma si prevedono ancora altri deferimenti, ovvero quelli relativi al terzo troncone dell’inchiesta “Dirty Soccer”, datato 22 luglio. Nello specifico, con riguardo alla gara del 25 aprile 2015 tra Vigor Lamezia e Casertana, è emerso, si legge nel dispositivo, che “Felice Bellini, all’epoca dei fatti consulente marketing della squadra, forte di accordi stretti con la dirigenza della squadra calabrese, si è prodigato a trovare un investitore disposto a finanziare una combine sulla partita in questione. In particolare Bellini ha chiesto ad un maltese in corso di identificazione, 40.000 euro per finanziare l’alterazione del match in questione in favore della Casertana. Risulta che, in ordine alla compagine calabrese, Bellini abbia ricevuto il “via libera”, relativamente alla combine, da parte del presidente Arpaia e che forte di tale rassicurazione abbia effettuato diverse scommesse sportive sul risultato combinato”.

E non è ancora tutto, essendo finita sotto indagine anche la gara Juve Stabia – Vigor Lamezia del 3 maggio 2015, per la quale le risultanze di indagine segnalano “che Felice Bellini e Sebastiano La Ferla, sicuri del finanziamento procurato da un soggetto maltese, Pelinku Ilier, allo stato non identificato, hanno fatto pervenire al Presidente ed al Direttore Sportivo della compagine lametina la proposta di alterare l’incontro calcistico. In questa circostanza, però, sia Arpaia Claudio che Maglia Fabrizio, rispettivamente  presidente e direttore sportivo della Vigor Lamezia, non hanno accettato la proposta illecita”. A preoccupare, dunque, è soprattutto il match con la Casertana, potendosi ivi ravvisare una nuova responsabilità diretta del club. Il che equivarrebbe nei prossimi mesi, visti i tempi della Giustizia Sportiva, ad una possibile nuova retrocessione d’ufficio. Butera tende comunque a ridimensionare le eventuali responsabilità del duo Arpaia-Maglia. “Il primo a mio avviso è rimasto vittima di un sistema marcio molto più grande e complesso di lui. A Maglia, invece, ritengo si possa rimproverare soltanto di aver peccato d’ingenuità”.

Ferdinando Gaetano 

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