Calcio: Vigor-Casertana, le interviste del post partita

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Lamezia Terme - Primo a presentarsi in sala stampa, a fine gara, è Sasà Campilongo. “Innanzitutto, come allenatore chiedo pubblicamente scusa alla società ed al pubblico di Lamezia per il gesto di Marano. Complice anche la giovane età, il ragazzo subito dopo aver segnato il 2-1 proprio allo scadere si è lasciato andare ad un gesto sbagliato, tant’è ch’è stato prontamente rimproverato dal sottoscritto nonché, negli spogliatoi, dal nostro presidente. Quanto alla gara, - prosegue il tecnico dei falchetti - abbiamo disputato un buonissimo primo tempo, ricco di apprezzabili trame di gioco e veloci ripartenze, anche se siamo stati poco cattivi nel non chiudere la partita avendone avute le occasioni. Nel secondo tempo è subentrata la stanchezza visto che mercoledì abbiamo recuperato la gara di Martina, rientrando a Caserta alle 4 del mattino di giovedì. Abbiamo quindi avuto poco tempo a disposizione per recuperare le energie fisiche e mentali. Questo, ovviamente, senza voler sminuire i meriti di una Vigor Lamezia che ci ha impegnato parecchio, venendo fuori nella ripresa quando invece noi ci siamo abbassati troppo, prendendo, per l’ennesima volta, l’ottava per la precisione, gol su calcio d’angolo”.

La partecipazione, o meno, agli spareggi promozione adesso non dipenderà solo da Mancino e compagni. “Ormai non siamo più padroni del nostro destino. Dobbiamo soltanto provare a vincere entrambe le gare restanti, contro il Savoia e la già promossa Salernitana, e poi sperare che non faccia altrettanto almeno una tra Juve Stabia e Matera”. E poi la volta dell’autore del definitivo 1-2. “Voglio partire da quel mio gesto finale – dichiara il centrocampista rossoblù Marano - per scusarmi con la dirigenza e la tifoseria del Lamezia. Preso dalla tensione del momento, visto che ci stavamo giocando un’intera stagione, mi sono lasciato andare ad un gesto che mi potevo sicuramente risparmiare. Rinnovo le mie scuse a tutti, quindi”. Il mediano campano rimarca come “giustamente il Lamezia ha dato tutto, mettendoci in grossa difficoltà nel secondo tempo. Adesso ci attendono 180’ infiniti nei quali sappiamo di dover fare sei punti. Non avremo altra alternativa, e contestualmente sperare nei risultati altrui. D’altra parte la Juve Stabia che sembrava oramai certa dei play-off, dopo questa sconfitta di Melfi ha rimesso tutto in discussione. Si è insomma aperto un altro posto per i play-off. Tra l’altro io sono di Castellammare ed ho anche giocato nella Juve Stabia”.

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Il vice Erra, Giuseppe Saladino, parla di “sconfitta immeritata. Nella ripresa abbiamo giocato una  grande partita. Quanto alla mia reazione al gesto di Marano (ha provato a colpirlo calciando nella sua direzione il pallone ndr), sicuramente ho sbagliato nel reagire alla sua provocazione”. Per l’undicesima volta in questo torneo, si è andati sotto nel primo quarto d’ora di gioco. “Sembra proprio che abbiamo bisogno di prendere prima uno schiaffo per poi reagire. Peccato che Held si sia fatto male a distanza di pochi minuti dalla sostituzione di Del Sante, a cui girava un po’ la testa già durante il riscaldamento. A quel punto davanti siamo venuti meno a livello di forza fisica. Adesso andremo a Castellammare e poi ospiteremo il Lecce provando a giocarcela come fatto oggi (ieri ndr) con la Casertana, o in casa di Foggia, Matera, Barletta e via dicendo. Senza regalare niente a nessuno”.

Mastica amaro il difensore Kostadinovic, nell’occasione schierato esterno basso di sinistra. “Fa male perdere così. Il 2-1 si poteva sicuramente evitare prestando maggiore attenzione, ma ormai è inutile recriminare. Approccio molle? Non penso che siamo scesi in campo troppo tranquilli, anche perché questo non è un gruppo che si appaga facilmente. E lo abbiamo dimostrato nel secondo tempo con la forte reazione avuta”. A proposito del suo futuro, l’ex molosso ammette di non aver “ancora parlato con nessuno in ottica prossima stagione. Di certo, qui a Lamezia mi sono trovato benissimo. Dopo otto mesi di stop per squalifica, questa società mi ha voluto fortemente, per cui posso parlarne soltanto bene. Adesso pensiamo a far bene in questi ultimi 180’, poi per il mio futuro si vedrà”.

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Visibilmente deluso Erra, il quale taglia subito corto quanto al concitato finale. “Ognuno si assume le responsabilità delle proprie azioni. Ci sono gli organi inquirenti che giudicheranno. C’è rammarico per aver perso all’ultimo respiro dopo aver giocato un grande secondo tempo. I giovani hanno dimostrato di avere più stimoli di qualche grande”. Ancora una volta la sua Vigor ha avuto bisogno di uno schiaffo per svegliarsi. “Purtroppo noi non possiamo prescindere da alcuni elementi cardine, per cui quando questi vengono meno, inevitabilmente riaffiorano tutti i nostri limiti. Appena abbassiamo l’intensità , soffriamo. Giorno dopo giorno mi sto convincendo sempre di più del fatto che abbiamo  fatto davvero qualcosa di straordinario nella prima metà del girone d’andata”.

L’allenatore di Pellezzano non le manda a dire a più di qualche suo giocatore. “A fine primo tempo ci sarebbe stato da cambiarne sei o sette in un colpo solo. Probabilmente ho scelto gli uomini sbagliati nel comporre l’undici iniziale. Vorrà dire che in queste ultime due partite starò più attento a capire le motivazioni di ognuno. Oggi (ieri ndr) mi sono sentito preso in giro da più di qualcuno dei miei”. “Dovevamo giocare l’intera gara come il secondo tempo  - prosegue - avendola preparata in quel modo. Mi assumo tutte le responsabilità del caso per il brutto primo tempo. Di passaggi ne abbiamo sbagliati anche nel secondo tempo, ma ci abbiamo tuttavia messo intensità, determinazione e cuore, dando tutto quello che avevamo in corpo”.

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Erra svela il motivo della mancata presenza in distinta di Improta. “Nella notte ha avuto un problema familiare ed è dovuto rientrare a Napoli”. Vigor che riprenderà mercoledì gli allenamenti in vista della trasferta di domenica 3 maggio a Castellammare di Stabia. Poi la chiusura, al D’Ippolito, contro il Lecce. “In queste due gare restanti chiederò il massimo impegno ai miei, in modo da finire la stagione dignitosamente. Tutti quanti assieme, società, squadra e tifosi, abbiamo fatto una cosa bella e sarebbe un peccato rovinare alla fine il tutto con prove scialbe. Siamo nelle condizioni di giocare liberi mentalmente e quindi non accetto proprio prove come quella del primo tempo che – conclude l’ex trainer di Gelbison e Sambiase - non fanno proprio parte del mio modo d’intendere il calcio” .

                                                                                                              Ferdinando Gaetano

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