Derby a porte chiuse, Vigor Lamezia 1919 replica a commissario Alecci

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Lamezia Terme - La società Vigor Lamezia Calcio 1919 replica alle dichiarazioni rese dal commissario Francesco Alecci sul derby previsto sabato  tra la squadra e il Sambiase, che sarà disputata a porte chiuse. "Premesso che a rimetterci concretamente in questa situazione con lo stadio “ Guido D'Ippolito” ancora a porte chiuse, è la suddetta società in virtù del danno economico ulteriore relativo al mancato incasso e al danno arrecato ai nostri abbonati e partner commerciali ai quali ancora una volta siamo costretti a chiedere scusa, così come ai tifosi biancoverdi anche se la responsabilità è solo e soltanto dell'inerzia del Comune di Lamezia Terme che tanti disagi e danni sta causando a tutto il mondo sportivo lametino. Per quanto riguarda l'accesso alla stampa - aggiungono poi - va innanzitutto precisato che nelle precedenti occasioni in cui si sono disputate le gare a porte chiuse, è stato solo grazie alla società Vigor Lamezia Calcio (soggetto gestore temporaneo dell'impianto e quindi responsabile della struttura) e non al Comune se gli organi d'ìnformazione hanno potuto svolgere il loro lavoro, senonchè oggi pomeriggio in una riunione al Comune abbiamo appreso (solo ora) che è scaduto il certificato di idoneità statica della struttura per cui è ovvio che allo stadio non può entrare chi non è autorizzato in virtù anche di questo nuovo imprevisto relativo alla staticità della struttura (certamente non addebitabile alla società Vigor Lamezia)".

"Pertanto - aggiungono ancora dalla società - di fronte a questa ennesima inadempienza del Comune, dovrà essere lo stesso Ente con un documento ufficiale ad autorizzare, tramite la società Vigor Lamezia Calcio 1919, a specificare chi è autorizzato all'ingresso allo stadio in queste condizioni, compreso l'accesso alla stampa (e quindi anche agli operatori televisivi ai fini della diretta tv) in quanto codesta società a questo punto non può assumersi responsabilità che non le competono considerato che manca anche l'idoneità statica della struttura, adempimento che ovviamente spetta al Comune in quanto proprietario dell'impianto. Quindi - concludono - attendiamo con serenità e nel rispetto dei ruoli, delle responsabilità e della legalità, che sia il Comune con un atto ufficiale (e non a parole) ad autorizzare l'ingresso agli organi d'informazione in una struttura inagibile e in assenza anche dell'idoneità statica vigente".

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