Gatto (Vigor): I miei hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo

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Lamezia Terme - Al quarto tentativo, restringendo il discorso solo al campionato, la Vigor Lamezia riesce finalmente a battere una delle due prime della classe. Prima di ieri pomeriggio, infatti, i biancoverdi avevano perso entrambe le sfide con l’Isola Capo Rizzuto, nonché il match giocato in casa della Cittanovese lo scorso 27 novembre. Giallorossi reggini contro i quali, nell’ultimo anticipo stagionale, Ottonello e compagni si sono rifatti con gl’interessi, estromettendoli dalla volata per la promozione diretta, oramai poco più di una formalità per l’Isola a patto, ovviamente, che oggi batta il Gallico Catona tra le mura amiche. Un successo, quello griffato dalla doppietta di Mosciaro e dal singolo centro, nel recupero, di Anile, che tuttavia non fa altro che aumentare i rimpianti, in casa lametina, per quello ch’era decisamente alla portata, oltre che una sorta di obbligo morale verso la piazza, ovvero acquisire quantomeno il diritto a disputare i play-off.  Troppi, invece, i punti lasciati malamente per strada e solo in parte giustificati dal mancato rafforzamento della rosa, dalla cintola in su, tra dicembre e gennaio. Fermo restando che più di una scelta estiva non si è rivelata particolarmente felice. Se da un lato l’Isola si avvia così a restare l’unica compagine capace di espugnare il “D’Ippolito” in questo torneo di Eccellenza, dall’altro la Cittanovese ha invece incassato il quarto kappaò stagionale, peraltro tutti in trasferta e, particolare curioso, per il 50% maturati sui due campi lametini del girone.

Orfano degl’infortunati Angelo Ferraro e Russo, mister Gatto ha nell’occasione optato per un 3-5-1-1, con Torcasio ed il rientrante Caliò a macinare chilometri e chilometri sulle due corsi esterne e Leta a supporto di un Mosciaro in gran spolvero come, purtroppo, vistosi non tante volte in quest’annata.

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A fine gara il trainer vigorino sottolinea come “abbiamo fatto ciò che dovevamo: correre, onorare la maglia che indossiamo e la stessa società, che si sta sforzando di portare avanti questa stagione nonostante le problematiche che tutti sappiamo. Può dispiacere il fatto che abbiamo probabilmente estromesso la Cittanovese dalla volata per il primo posto, ma sono al contempo felice della risposta importante data dalla mia squadra, da cui oggi (ieri ndr) era più semplice aspettarsi una battuta d’arresto piuttosto che una prestazione del genere. Qualcuno mi ha detto che abbiamo giocato all’italiana con molta attenzione e determinazione. Lo prendo come un grande complimento proprio alla luce del fatto ch’era obiettivamente molto difficile trovare simili motivazioni una volta fuori da tutti i giochi, per giunta al cospetto di una squadra al contrario più che mai in lotta per un obiettivo importante. Una società, quella reggina, che ha speso tantissimo per contendere la lotta per il salto diretto in D alla corazzata Isola Capo Rizzuto. I ragazzi hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, strameritando, a mio avviso, la vittoria. Non ricordo, d’altronde, tante parate del nostro portiere. Noi abbiamo fatto tre gol, preso una traversa e ci siamo resi pericolosi in più di una ripartenza contro una squadra che si è potuta permettere il lusso di tenere, almeno inizialmente, in panchina elementi come Vicentin e Cundari. La nostra panchina era composta per ben cinque/settimi da under, quando la loro contava, invece, ben cinque over e solo due fuoriquota”.

“Avevamo preparato la gara – prosegue Antonio Gatto - con l’intenzione di non concedere campo agli avversari, in quanto dotati di elementi devastanti nelle ripartenze, vedi Conversi, Carbone o Bruzzese. Siamo così riusciti a rubare palla a centrocampo e verticalizzare immediatamente per Mosciaro che l’ha sbloccata dopo appena una decina di minuti. A quel punto era chiaro che doveva essere la Cittanovese a fare la partita. Noi ci siamo ritirati di una ventina di metri, puntando a chiudere tutti gli spazi. Tant’è che ricordo solo un’azione pericolosa loro nel primo tempo, per il resto giusto qualche uscita in presa alta di Mercuri. Noi centrato traversa ed avuto con Mosciaro palla del 2-0. E’ vero che si allestiscono le squadre per provare a vincere i campionati, ma non è detto che poi ci si riesca sempre. Sono tante le componenti in grado di permetterti di lottare realmente per la vittoria finale. A noi un po’ la sfortuna, qualche acciacco di troppo ed un po’ qualche rinforzo non arrivato, hanno fatto si che perdessimo qualche punto di troppo per strada. Ci teniamo stretti questo terzo posto anche se non ci consentirà di fare i play-off. L’importante adesso è continuare a lottare nelle successive, nonché ultime, tre gare”.

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Gli chiediamo se ci sia stato un forte senso di rivalsa nei riguardi dei giallorossi di Zito. “Non m’interessava anche perché non sono il tipo che vive di rivalse, semmai di lavoro, sacrificio e quotidianità. Ci dispiace dell’episodio accaduto dopo il triplice fischio, ma abbiamo già provveduto a chiedere scusa al calciatore ospite per il modo di esultare un po’ troppo genuino e poco contenuto di un nostro addetto ai lavori. Semmai lo spirito di rivalsa dovevamo averlo contro noi stessi, essendo un gruppo fatto di professionisti seri. Alla Cittanovese auguriamo di cuore di raggiungere la D attraverso i play-off nazionali”.

Decisamente meno pacato il diggì Antonio Morelli, il quale si lascia andare ad uno sfogo abbastanza polemico verso la stampa e l’ambiente più in generale. “In estate siamo partiti con l’obiettivo di disputare un ottimo campionato.  E’ vero, a gennaio dovevano arrivare dei rinforzi, e mi limito a fare solo i nomi di due che provarono effettivamente per qualche giorno, vale a dire Asante e Muro, ma alla fine non se n’è fatto niente. Dicembre è stato a mio avviso il momento cruciale. Ad inizio del mese eravamo infatti a sei lunghezze dalla vetta e cinque dal secondo posto. A quel punto la società mi ha ufficialmente chiesto di provvedere al rafforzamento della rosa in modo da restare incollati alle prime due. Soltanto che, quasi contestualmente, la stessa si è accorta che l’entità delle spettanze da saldare relative alla precedente stagione era dieci volte più di quanto ci si aspettasse (ma dato che il direttore Morelli fa riferimento alla stessa proprietà, com’è possibile, ci permettiamo di aggiungere, che questa non conoscesse nello specifico a quanto ammontassero le spettanze ancora da saldare relativamente ai tesserati della stagione 2015-16? ndr). Di conseguenza, – continua Morelli -  la proprietà mi richiamò e mi pose davanti due strade: rinforzare la squadra o pensare piuttosto a risolvere i rimborsi spese dell’anno precedente. Abbiamo deciso per la seconda opzione, andando a chiudere ben quattordici posizioni. Ne sono rimaste giusto due, per le quali la società ha comunque fatto ricorso (sarà discusso il prossimo 30 marzo e riguarderà le vertenze promosse da Giannusa ed Essabr ndr) contestandole. E si badi bene che a questa stagione si sta facendo fronte con appena due sponsor contati, per il resto solo e soltanto con il portafogli della proprietà. Dove sono finiti tutti coloro che avevano promesso di darci una mano?  Nemmeno la stampa ce l’ha data, avendo rimarcato con molta più enfasi le nostre sconfitte piuttosto che  gli aspetti positivi. Non ho visto rimarcare, per ultimo, le quattro assenze in media a gara con cui sta facendo i conti da tempo mister Gatto. Basti pensare che solo oggi (ieri ndr) è tornato in campo, dopo ben due mesi dall’infortunio alla caviglia patito contro l’Isola, Caliò”. 

Manolo Mosciaro, che con la doppietta di ieri è salito a quindici centri in campionato ( anche se ben nove concentrati in appena tre gare), non è d’accordo con la risposta data dal proprio tecnico circa la voglia di rivalsa alla base della bella prestazione sfoderata contro la vice-capolista. Ma ci sta visto che all’andata sulla panchina vigorina sedeva Angelo Andreoli e non ancora Gatto. “Al pari di molti miei compagni ci tenevamo a vendicare, calcisticamente parlando, la beffarda sconfitta subita a fine novembre a Cittanova. Fu assolutamente immeritata, avendo quel giorno noi dilapidato quasi una decina di palle gol, alcune delle quali davvero nitide. Anche per questo oggi (ieri ndr) volevamo dimostrare agli addetti ai lavori che non siamo delle pippe. La vittoria ci sta tutta anche perché subito dopo il momentaneo pari ospite abbiamo avuto un’occasionissima con Varricchio, non riuscito a buttarla dentro da pochi passi sugli sviluppi di un angolo”.  Mosciaro che giudizio dà alla sua stagione? “Purtroppo ho avuto due infortuni, soprattutto il primo, che mi hanno parecchio condizionato, fermo restando che potevo fare sicuramente meglio. In alcune gare qualche mio errore sottoporta è stato infatti decisivo”.

Mister Zito si sforza di mascherare la delusione per il 3-1 finale. “Risultato dettato da alcuni episodi a noi contrari. Penso all’errore di Barresi sul primo gol della Vigor, al rigore dubbio non dato a noi ed a quello altrettanto dubbio invece concesso ai padroni di casa. I miei hanno comunque fatto la gara che avevamo preparato, ossia giocare sempre la palla partendo dalle retrovie. Siamo invece un po’ mancati a centrocampo in fase d’interdizione e trasmissione. Per il resto, ripeto, ai miei non posso rimproverare nulla anche perché nell’occasione avevamo fuori per infortunio Gioia e Tedesco, mentre Vicentin e Cundari non erano nelle condizioni di giocare più di un tempo, tant’è che li ho gettati nella mischia solo nella ripresa. Quattro pedine troppo importanti per non risentirne al cospetto di una squadra così agguerrita e che giustamente ha onorato al massimo l’impegno”.

“Nel primo tempo il nostro portiere non è mai stato impegnato gol a parte. Eravamo riusciti a pareggiare  con Carbone mostrandoci peraltro più freschi in quel frangente della gara, ma poi è arrivato il già citato episodio del rigore, che a mio avviso non c’era così come non c’era quello poco prima da noi reclamato, a segnare definitivamente la gara. Mi dispiace solo per qualche scaramuccia di troppo a fine gara, dettata purtroppo da una parte dall’amarezza per aver perso la possibilità di lottare fino alla fine per la vittoria del campionato, e dall’altra dalla comunque legittima esultanza di un gruppo che ha onorato il torneo. Alla fine fortunatamente i diretti interessati si sono chiariti, fermo restando che bisognerebbe essere meno diretti e provocatori in alcune circostanze”.

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Quanto alla mancata disputa della gara di domenica, il tecnico ex settore giovanile Reggina spiega come si sia trattato di “una situazione un po’ ingigantita dato che vi erano già da mesi accordi con la Lega e gli amici di Stadioradio per anticipare il match al sabato. Più che altro , è stato qualche nostro tifoso ad aver spinto per giocare in contemporanea con l’Isola. Per noi non sarebbe comunque cambiato niente considerato che in ogni caso avremmo avuto un solo risultato a disposizione, cioè la vittoria.  Inutile farsi illusioni, il primo posto è ormai andato. Comunque tengo a rimarcare come per spese e valori in campo, la Vigor in questa stagione ci fosse superiore, per cui nessuno credo si sarebbe aspettato che a questa sfida si arrivasse con noi avanti di 20 punti. Non voglio essere presuntuoso, ma tra l’altro ritengo che in campo si sia visto tale divario almeno quanto ad organizzazione di gioco. Eravamo riusciti a fare un miracolo restando ad una sola incollatura da una corazzata come l’Isola. Alla fine è giusto che a vincere sia la compagine più attrezzata si nei minimi particolari. Penso allo staff medico-fisioterapico degno di una squadra professionistica di cui dispone la capolista”.

Chiediamo a Zito quanto c’è di casuale, o meno, nel fatto che la sua squadra abbia iniziato ad allungare sempre più sulla Vigor dopo il trasferimento dicembrino, proprio dal club biancoverde a quello giallorosso, di Conversi. “Manuel è calciatore che, se messo nelle condizioni giuste, in questa categoria può fare la differenza. Il suo arrivo è stato sicuramente molto importante per noi. Siamo una squadra che esalta le sue caratteristiche, dato che prediligiamo molto giocare in profondità tra le linee. Si è quindi esaltato, facendo benissimo sia in termini individuali che di aiuto alla squadra. Una piacevole sorpresa.  Cosa lo ha spinto a voler andare a tutti i costi via dalla Vigor?  So che non si trovava granché bene qui, ma non so dirvi se a livello tecnico o societario. Ha comunque fatto questa scelta e noi ne siamo stati più che felici”.

Ferdinando Gaetano

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