Serie D, mister Campilongo: "Terzo posto ancora possibile per Fc Lamezia, ci crediamo ma dobbiamo vincere prossime 2 partite"

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Lamezia Terme - Appena 180’ alla conclusione nel girone più meridionale della serie D. È ormai certo che a vincerlo sarà una tra Gelbison e Cavese, con la prima nettamente favorita, vuoi per i 4 punti in più in classifica, che per le avversarie che le restano da affrontare. Se domenica prossima i rossoblù di mister Esposito saranno di scena in casa di un Troina assolutamente bisognoso di punti per mantenere quantomeno le sette lunghezze dalla quintultima, il che le consentirebbe di evitare la retrocessione diretta e giocarsi la salvezza in una delle due sfide play-out, il 22 maggio ospiteranno un Santa Maria Cilento senza più alcun obiettivo di classifica. La Cavese, dal canto suo, domenica sarà ospite di un Cittanova ormai matematicamente fuori dai giochi play-off, per poi chiudere ricevendo al “Lamberti” l’Acireale. Alla capolista basterebbe, quindi, battere anche soltanto il Santa Maria, nel derby cilentano, per festeggiare. Gli acesi di Fabio De Sanzo potrebbero ancora scalare una posizione, ovvero piazzarsi secondi, ma, calendario alla mano, rischiano più di perdere la terza posizione. Cosa che avverrebbe qualora non riuscissero a racimolare almeno tre punti tra gara interna con il Sant’Agata e trasferta a Cava, e contemporaneamente l’Fc Lamezia dovesse fare bottino pieno sia a San Cataldo che al “D’Ippolito” contro il Rende.  Sicuro del quinto posto il Sant’Agata, che riposerà all’ultima giornata. In coda, già retrocesso matematicamente il Biancavilla. Resta da vedere se si giocheranno entrambe le sfide play-out o soltanto quella tra sedicesima e diciassettesima. Certo di dover prendere parte ad uno spareggio retrocessione il Castrovillari, ieri fermatosi come da calendario. Rende e Giarre sulla carta potrebbero ancora raggiungere la Sancataldese, distante sei lunghezze. Ma nella pratica sarà quasi impossibile visto che i nisseni negli ultimi 90’ andranno a giocare in casa di un Portici già salvo. Calendario alla mano, qualche chance in più di evitare i play-out, salvandosi direttamente per distacco dal Troina superiore agli attuali sette punti, ce l’ha il Giarre, a patto, ovviamente, di fare il pieno contro San Luca e Licata. Quest’ultima è attualmente la squadra che non perde da più giornate, ben otto. Imbattuto da sei turni il Sant’Agata, da cinque la Cavese e da tre la Gelbison. La capolista vanta non a caso il miglior attacco del girone con sessanta gol all’attivo, nonché, ma in condominio con i metelliani, la difesa meno bucata (solo venti gol subiti a testa). Con la cinquina rifilata al Trapani, risale un po’ come prolificità il Lamezia, ora quarto attacco al pari della Cavese, ma resta solo la sesta retroguardia meno perforata. Il Cittanova resta la compagine più “allergica” al pareggio: appena quattro in trentaquattro giornate.

L’Fc Lamezia torna a vincere largamente in casa dopo aver perso, in trasferta, nel match precedente. Era già successo con il Cittanova, dopo il kappaò nel recupero di Aversa.  Nel 5-0 inflitto al Trapani, ci sono anche i demeriti dei siciliani, arrivati con le pile alquanto scariche al D’Ippolito. Si sono trovati comunque di fronte un Lamezia cinico e concreto come successo pochissime volte in questa stagione.  “Al di la dei gol, - ha dichiarato in sala stampa mister Campilongo - ritengo la mia squadra abbia fatto una buona partita al cospetto di una squadra comunque forte. Il Trapani per me è stata un po’ una delusione per la posizione di classifica che occupa. La considero compagine costruita bene e guidata da un bravo allenatore. Non so che tipo di problemi abbiano avuto lungo l’arco del torneo, ma per la qualità dei calciatori che hanno in organico, avrebbero meritato di stare nella parte alta della classifica. Tornando a noi, sono contento anche perché abbiamo chiuso la partita con una linea difensiva composta da soli under, con tre 2003 e un 2002 (i gialloblù hanno finito con sette under in campo ndr). Questo ti fa capire anche quali siano state un po’ le difficoltà incontrate nell’ultimo periodo. I miei hanno fornito una prestazione molto attenta e, sotto certi aspetti, di qualità. Il ritorno al 4-3-3 dall’inizio, ha portato benefici dato che la squadra ormai si esprime benissimo con questo modulo, con il quale lavoriamo da quando sono arrivato e che, tra l’altro, veniva utilizzato anche prima. Con tale sistema di gioco ci viene più facile essere più corti, attaccare alti le squadre avversarie ed essere più compatti. Riescono a lavorare meglio pure gli esterni, facendoli stringere molto sui centrocampisti avversari. D’altronde, quando riesci a tenere la squadra racchiusa in trenta metri, lavori meglio. Con una linea difensiva abbastanza alta poi riusciamo ad essere più pericolosi nelle ripartenze una volta recuperata palla”.

Ci fosse stata maggior continuità nell’ultimo mese, probabilmente la squadra sarebbe oggi ancora in lotta per il primo posto. “Devo però ammettere – osserva l’ex tecnico di Empoli e Frosinone - che da quando abbiamo perso, per infortunio, Sabatino, ne abbiamo risentito parecchio. Il ragazzo è forte nel suo modo di giocare, nella sua leadership, nella capacità di far salire la squadra e di mantenerla corta. Una cosa è giocare con due centrali di esperienza, un’altra con due under o un over con accanto un giovane. E’vero, poi, che ci è mancata la continuità, ma le occasioni nelle gare “incriminate” le abbiamo create. Quando costruisci tanto contro Gelbison, Acireale e Cavese, e poi non tramuti il tutto in gol, è chiaro che ne paghi le conseguenze in termini di classifica. In casa dell’Acireale, ad esempio, abbiamo creato cinque-sei palle gol nitide e non siamo stati capaci di concretizzarne neanche una. Questa è sicuramente una buona squadra, ma ha mostrato anche di avere delle lacune. Sappiamo, ad esempio, di non avere un centravanti da quindici-venti gol a stagione. Sugli esterni in alcuni momenti Bollino ci ha fatto fare la differenza, lo stesso Umbaca in diverse gare o, qualche volta, Terranova. Vedi pure Maimone, a centrocampo, con i suoi inserimenti. Ma si è fatta sentire la mancanza di un centravanti in grado di fare la differenza.  Ciò senza nulla togliere ad Haberkon che è un bravissimo calciatore, ma che non ha le caratteristiche da vera punta centrale, da cecchino d’area di rigore. Senza dimenticare che questa per lui è stata la prima stagione in D con una squadra di vertice. Poi nel momento topico del torneo, quando stavamo a quattro punti dalla vetta, ci è venuta a mancare la linea difensiva titolare”.

L’errore è stato probabilmente anche quello di non aver preso una forte prima punta a gennaio, visto che Rusescu ha ampiamente deluso le aspettative in lui riposte. “Per quella che è la mia esperienza, una squadra si costruisce in estate e non a dicembre o gennaio. Per andare a prendere un prototipo di attaccante che, tra l’altro, neanche era disponibile sul mercato in quel frangente, c’è bisogno di un direttore sportivo, e noi non lo avevamo più.  Maritato sarebbe potuto tornare utile? Può darsi. Magari abbiamo un po’ peccato nella valutazione su qualcuno li davanti, però sai io faccio l’allenatore, non il direttore sportivo. Sono rimasto solo nel momento cruciale del mercato. Ripeto, quando c’è un diesse, questi può mettersi a chiamare continuamente calciatori, io faccio l’allenatore, invece, e devo pensare alla squadra. Inoltre è una cosa che non ho mai fatto e che non farò mai, quella di fungere da direttore sportivo. A gennaio c’era comunque la disponibilità della società a prendere due giocatori importanti, ma hanno poi preferito andare altrove, probabilmente sbagliando”.

Quanto alla situazione dell’infermeria, Campilongo osserva come “Sirignano ha preso una ginocchiata al quadricipite, non sappiamo se riusciremo a recuperarlo per domenica. Salandria ha avuto una piccola contrattura ma da martedì tornerà ad allenarsi con il gruppo. Sabatino sta quasi bene ormai. Questa settimana ha lavorato con la squadra, per cui speriamo  possa venire quantomeno convocato per la sfida di San Cataldo”.

Come già detto, ieri l’intero reparto difensivo ad un certo punto è risultato composto solo da under. “L’ho detto al presidente che questa è una risorsa importante che abbiamo e che tornerà molto utile alla società qualora si dovesse fare la serie D anche l’anno prossimo. Noi abbiamo fatto un grande lavoro con questi ragazzi. In quanto tali bisogna continuare a lavorarci perché capita che magari una domenica il giovane ti fa una grande partita e alla successiva ti fa il classico svarione.  Oggi (ieri ndr) Amendola ha fatto una grandissima partita, così come Magnavita e Amenta. I giovani sono così: a volte ti danno, in altre ti tolgono qualcosa. Bisogna avere pazienza e non farli mai scoraggiare”.

Terzo posto ancora possibile. “Ci crediamo. Siamo consapevoli che dobbiamo vincere entrambe le prossime due partite. Quindi vedremo l’Acireale dove stara’ in classifica rispetto a noi. Se riusciremo ad agguantare in extremis il terzo posto, ci giocheremo quantomeno un play-off in casa e con due risultati a disposizione. Se non ce la faremo, non sarà comunque un problema andare a giocarcela tranquillamente in trasferta dove ci capiterà”.

Deluso, ma non troppo, il tecnico del Trapani, Moschella. “Abbiamo provato a fare la nostra partita, però sicuramente le motivazioni del Lamezia, che ha tra l’altro giocatori di qualità, erano superiori alle nostre. E’ altresì evidente che dopo la partita di mercoledì, ch’è stata molto tosta e tirata sia dal punto di vista fisico che mentale, i miei erano un po’ scarichi contro un avversario molto forte e determinato, allenato da un tecnico di categoria superiore. Certo, dispiace perdere con un simile passivo, ma questo è il calcio”.

Trapani un po’ delusione del torneo. “Io ho fatto otto partite a inizio campionato e sinceramente pensavo questa rosa potesse fare molto di più. Squadra costruita per lottare per i play-off. Poi non ci sono più stato per cinque mesi, ritornando da qualche gara con l’obiettivo di salvare la categoria e ci siamo riusciti. Era fondamentale garantire un altro anno di D ad una piazza che merita sicuramente palcoscenici più importanti, quantomeno la serie C. Il Lamezia? Squadra molto forte, ma non avevo dubbi conoscendo l’allenatore, nonché il tecnico in seconda che in passato è stato anche alle mie dipendenze. Si giocherà fino alla fine la vittoria di questi play-off assieme alle altre pretendenti”.

Ferdinando Gaetano

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