Sindaco Mascaro: non credo nell’attuale progetto tecnico della Vigor Lamezia

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Lamezia Terme - A distanza di un anno e mezzo, la Vigor Lamezia “ritorna” nella Sala Napolitano del Comune. Allora, eravamo nella primavera del 2014, ci era entrata con tanto di squadra e staff tecnico-dirigenziale al completo, per celebrare la storica promozione in Lega Pro Unica; stavolta quasi da “malato terminale” e rappresentata solo dal presidente dimissionario Gianni Torcasio e dal suo vice Giancarlo Butera. In diciotto mesi n’è passata di acqua sotto i ponti. Lo scenario è completamente mutato: non solo, ovviamente, per il diverso colore politico dell’Amministrazione che adesso guida la città, peraltro impersonata, nel suo massimo rappresentante istituzionale, da colui, che per sette lunghi anni, del sodalizio vigorino n’è stato addirittura presidente, quanto, soprattutto, per il periodo di bassa fortuna nel quale è nel frattempo caduta la società.

Per questi motivi c’era parecchia attesa di conoscere il pensiero del primo cittadino sull’attuale frangente attraversato dalla prima realtà calcistica cittadina. Attesa non andata delusa. Nel suo veemente intervento, Mascaro, infatti, non le ha mandate a dire, prendendo, su alcuni aspetti, le distanze dal duo Torcasio-Butera. “Se non mi si sta più vedendo allo stadio – ha affermato – è perché, come già dall’estate scorsa ti ho detto (rivolgendosi allo stesso Torcasio ndr), non credo nell’attuale progetto tecnico ch’è senza alcun fondamento economico. Nonostante ciò, nelle scorse settimane ho deciso di buttare, perché questo vuol dire in questo momento, altri 12 000 euro nella Vigor, come testimoniato dall’assegno che ti ho materialmente staccato. Altri due ex soci han fatto altrettanto contribuendo uno con 30 000 e l’altro, raccomandatomi di non fare il suo nome, con altri 60 000. Se non ci sono più le risorse economiche per proseguire, sin da domenica mandate a casa tutti i giocatori arrivati in corso d’opera senza arte né parte e concludete la stagione con i ragazzini che nelle prime giornate hanno dimostrato molto più attaccamento alla maglia. L’importante, oramai, è conservare il titolo sportivo per ripartire dall’Eccellenza con un progetto solido alle spalle”.

E qui Mascaro ha dichiarato di aver quasi convinto un serio imprenditore a rilevare la società in vista del prossimo campionato. Top secret il suo nome, anche se potrebbe trattarsi di un imprenditore, titolare di una nota azienda operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti industriali e speciali, peraltro già più volte sponsor della squadra in passato. Quanto alla vicenda “Dirty Soccer”, che ha mandato in frantumi il blocco societario, innescando il rapido declino della compagine lametina, Mascaro ha fatto chiaramente capire come lui, fin quando ha rivestito il ruolo di massimo dirigente, abbia sempre respinto al mittente qualsivoglia proposta poco lecita a lui eventualmente pervenuta, tirando indirettamente in ballo l’ex diesse Maglia relativamente ad un match, di qualche anno fa, in casa di un’altra squadra calabrese il cui allora presidente è stato nel frattempo condannato per associazione mafiosa. Da cronisti prendiamo atto di ciò, pur avendo da sempre riconosciuto i valori morali dell’uomo  Paolo Mascaro. Tuttavia avremmo gradito sentire qualche parola anche sul conto di colui che gli è succeduto al timone del sodalizio di via Marconi e che, atti alla mano, è ad oggi il responsabile principale della retrocessione di ufficio in serie D del club biancoverde.

Ferdinando Gaetano

  

 

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