Falerna - Dopo il successo delle escursioni organizzate dalla Pro Loco Falernese su Monte Mancuso negli scorsi anni, nell’ottica di una generale riscoperta e valorizzazione del territorio, mercoledì 25 aprile si riparte con un’escursione dal titolo “Trekking e fotografia su Monte Mancuso”. Tra i più importanti rilievi montuosi della Calabria centrale, a cavallo tra la valle del Savuto e la piana di Sant’Eufemia, raggiunge la massima elevazione di 1327 m s.l.m. Ricco di specie vegetali ed animali, di sentieri e di panorami mozzafiato, Monte Mancuso è un gioiello naturalistico, incastonato nel maestoso e verdeggiante Massiccio del Reventino.
La Pro Loco propone un percorso trekking ad anello di difficoltà media con una lunghezza complessiva di 15 Km, una durata di 5 ore ed un dislivello totale di 540 m. Il percorso è destinato non solo a trekker e naturalisti ma, altresì, ad appassionati, curiosi e fotografi. Il raduno e la registrazione sono previsti per il prossimo 25 aprile alle 8:30 in Piazza U. Floro (Falerna paese 550 metri slm). A seguire, i partecipanti seguendo un percorso totalmente immerso nella natura si porteranno sino all’ex casermetta delle guardie campestri (1090 m s.l.m), e dopo aver saziato la fame con un bel piatto di pasta ritorneranno al punto di partenza del percorso. La quota d’iscrizione pari a € 5,00 comprende un primo piatto di pasta e la possibilità di partecipare ad un concorso fotografico dove sarà premiata la foto della giornata che riceverà più Like sulla pagina facebook della Pro Loco Falerna.
Gli organizzatori consigliano abbigliamento da Trekking. Sarà l’occasione per ammirare meraviglie naturali ignote ai più, oltre che siti suggestivi, evocativi, quasi incantati. Il tutto condito da leggende e racconti storici, legati ai luoghi. Tra questi la cosiddetta “Grotta del brigante”. Monte Mancuso con i suoi numerosi sentieri ed i suoi fitti boschi, fu scenario di efferati delitti e rapine, rifugio ideale per nascondigli e latitanze. I numerosi anfratti, le grotte e l’impenetrabile boscaglia divennero ricettacolo di criminali e comitive, in particolare nell’ottocento, quando il banditismo imperversò quale forma di reazione e di ribellismo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA