Vigor Lamezia-Asd Reggio Calabria, commenti e pagelle

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Lamezia Terme - Un punto che sta davvero stretto ai biancoverdi, quello colto al cospetto di un Reggio Calabria deludente ed andato davvero vicino a rimediare il terzo kappaò consecutivo dopo quelli di Leonforte e con la Cavese al “Granillo”. Nonostante il netto gap, in termini di esperienza, qualità tecniche e panchina (lunga da una parte e quasi totalmente composta da ragazzini dall’altra), a favore degli amaranto, per quanto vistosi nell’arco dei 95’ di gioco, ai punti chi avrebbe meritato di vincere sarebbe stato sicuramente l’undici lametino. Basti pensare ai due/tre legni colpiti, ai due grossi interventi sfoderati dal portiere reggino Licastro ed all’occasionissima non capitalizzata a dovere da Itri; a fronte dell’unica vera occasione, gol escluso ovviamente, nella quale l’estremo difensore vigorino è stato chiamato realmente in causa. Giusto per farsi un’idea probante di come siano andate le cose sull’ormai solito fondo irregolare e gibboso del D’Ippolito (chiaro segnale del vivere alla giornata che si respira ormai da mesi in società). Il calcio, d’altronde,  è fatto soprattutto di episodi. Contro la Palmese, nella precedente gara interna, erano arrivati i tre punti sostanzialmente senza aver mai tirato in porta, stavolta che si meritava di vincere, invece, non si è andati oltre la divisione della posta.

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Vigor comunque uscita dal campo tra gli applausi scroscianti, e più che meritati, dei quasi trecento irriducibili tifosi accorsi allo stadio. La nota lieta di questa disastrata stagione resteranno, comunque andrà a finire, gli uomini, prima ancora che calciatori, componenti l’attuale rosa, oltre, naturalmente, allo staff tecnico. L’esatto opposto, spiace dirlo, rispetto allo spettacolo davvero poco edificante offerto in diverse gare del girone di ritorno dalla Vigor 2014-15. Onore e merito a questi, di ragazzi, che stanno gettando il cuore oltre l’ostacolo ogni domenica, senza mai mollare di un centimetro a dispetto dei punti di penalizzazione che continuano ad arrivare, della rosa ristretta e delle costanti assenze domenicali tra squalifiche, infortuni ed impedimenti vari .

In attesa che venga discusso il ricorso in appello avverso il -2 piovuto lunedì scorso, bisogna più che mai continuare a stringere i denti, anche perché alle porte ci sono due scontri diretti dai quali provare a racimolare il massimo. Si parte con il turno infrasettimanale di mercoledì che vedrà Malerba e compagni ospiti del Noto. Tra sette giorni, poi, la gara verità, di nuovo al D’Ippolito, contro la Gelbison, sempre terzultima.

LE PAGELLE BIANCOVERDI

MARINO  6  Davvero poco lavoro per uno dei tanti ex di turno del derby. Basti pensare che compie l’unico vero intervento degno di nota soltanto al 40’ della ripresa, quando deve distendersi in tuffo per allontanare il pericoloso tiro-cross del pianopoletano Marco Foderaro

LETTIERI  6  Soffre un po’ in avvio di match gli affondi di Oggiano, ma poi gli prende le contromisure tant’è che in avvio di ripresa l’esterno classe ’87 è richiamato in panchina. Nel finale costringe l’esperto Roselli al secondo giallo, con conseguente rosso sventolato al mediano amaranto

CIANCI  6.5  Pochissime sbavature, sfortunato in occasione del pari quando, suo malgrado, l’ex Lavrendi riesce a trovarsi al posto giusto al momento giusto, raccogliendo il suo anticipo in scivolata su Zampaglione. Provvidenziali un paio di sue chiusure in extremis. Bene pure nel gioco aereo

ITRI  6  Puntuale e tempestivo nello spazzare ogni potenziale minaccia. Che, poi, la fase d’impostazione non sia il suo pezzo forte, questo è risaputo. Peccato per la chance di testa dilapidata nella ripresa a pochi passi da Licastrò

MALERBA  7  Nonostante fosse al rientro dopo il problema muscolare che gli ha fatto saltare le precedenti due gare, sforna una prestazione a tratti commovente. Macina kilometri su kilometri, difende con ordine e si propone a più non posso, tanto da rappresentare una vera e propria spina nel fianco per la retroguardia amaranto. Immarcabile ogni volta che accelera palla al piede. Polmoni di acciaio e grinta da vendere

GOLIA  6  Complice il passaggio al 4-4-2, gioca da esterno alto di centrocampo e quindi in posizione un po’ più arretrata rispetto al solito. Non lesina energie anche se spesso pecca di egoismo finendo per essere raddoppiato o triplicato dagli avversari, perdendo giocoforza la palla. Dal 45’st

VARRICCHIO  SV  Va a rafforzare la mediana posizionandosi davanti la coppia Itri- Cianci

CASTELLANO  6.5  Se le contemporanee assenze di Giannusa e Guttà non si avvertono più di tanto, è soprattutto per merito suo. Dimostra grande senso della posizione sia in occasione dei corner ospiti che nell’interrompere puntualmente la manovra reggina, dando il la alle immediate ripartenze dei compagni. Avrebbe meritato un voto ancora più alto se non si fosse smarrito, in un paio di azioni, al momento dell’ultimo passaggio

MANGANARO  4.5  Spostato, per necessità, in mezzo al campo, non demerita fin quando non si lascia andare ai soliti eccessi nevrotici beccandosi continuamente con avversari e panchina ospite, e facendosi  cacciare maldestramente a seguito di un colpo proibito rifilato a De Bode. Nella migliore delle ipotesi adesso beccherà un paio di giornate di squalifica, proprio alla vigilia di due gare fondamentali in chiave salvezza. Recidivo

SPANO’  6.5  Pur non essendo il suo punto di forza, nei primi 45’ fa la voce grossa di testa, segnando in una occasione e costringendo al salvataggio decisivo Licastrò e Carrozza in altre due. Nella ripresa pennella magistralmente in area un paio di punizioni non sfruttate dai compagni. Dal 39’st

PERRI SV  Non riesce a gettarsi a dovere negli spazi lasciati dall’undici di Cozza

PRIORELLI  6.5  Gioca sostanzialmente in appoggio al terminale avanzato Fioretti. In crescendo rispetto alle ultime prestazioni interne. Dai suoi piedi partono i maggiori pericoli per la retroguardia amaranto. Delizioso il cross col contagiri per lo stacco vincente di Spanò.   

FIORETTI  6.5  Mette più volte in difficoltà l’aitante, ma lenta, coppia centrale avversaria. Va vicinissimo al gol in almeno tre circostanze, in una  è il palo a dirgli di no. Bravo a gettarsi negli spazi svariando sull’intero fronte di attacco

GATTO  6.5  Sopperisce alle assenze dei vari Giannusa, Guttà, Torcasio, Sacco e Calabria, ridisegnando la squadra con un compatto 4-4-2. Nonostante gli uomini contati, vince nettamente il duello a scacchi con il fischiato Cozza. Degno condottiero di un gruppo che sta onorando nel migliore dei modi la casacca biancoverde  

Ferdinando Gaetano

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