Vigor Lamezia, futuro sempre più incerto. Gruppo lametino interessato al Catanzaro

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Lamezia Terme - Trascorsa inutilmente anche la prima metà di giugno, resta oramai meno di un mese alla scadenza dei termini per l’iscrizione al prossimo campionato regionale di Eccellenza. Ancora meno, appena una dozzina di giorni, a quel 30 giugno che, senza passaggi di consegne, vedrà  la probabile messa  in liquidazione della Vigor Lamezia srl. A dire il vero, qualcosa ultimamente si è mossa, più  dietro le quinte, però, che a livello d’incontri veri e propri tra proprietà dimissionaria e soggetti interessati a subentrarvi.  Cinque, al momento, i possibili epiloghi della vicenda in salsa biancoverde.  La più nefasta è ovviamente la possibilità che la tifoseria vigorina rimanga orfana della propria squadra nella stagione agonistica 2017-18. D’altronde presidenza e proprietà hanno più volte ribadito che, qualora nessuno si sarà fatto avanti entro l’ormai prossimo 30 giugno, metteranno il club in liquidazione, con tutte le conseguenze del caso.

Veniamo, invece, alle piste potenzialmente risolutrici, partendo da quella romana. Ovvero dall’imprenditore Alessandro Nuccilli. A destare più di una perplessità sono i suoi trascorsi calcistici. Non è la prima volta, infatti, che s’interessa a società sull’orlo del baratro. Com’è andata  a finire in precedenza? Nella maggior parte dei casi, le trattative portate avanti non sono andate in porto.  Con Foligno e Pavia, invece, la gestione Nuccilli è durata al massimo una manciata di mesi,  per poi concludersi, puntualmente, con il fallimento dei club in questione. Precedenti tutt’altro che rassicuranti, quindi, ai quali va aggiunto il curioso caso di “sdoppiamento della personalità” (da Alessandro Nuccilli ad Alessandro Monzi) che lo ha visto “protagonista” quando, a dicembre 2014, provò ad acquistare alcune quote della Robur Siena.

Più concreta ed affidabile sembra la pista locale, rappresentata da una cordata di imprenditori e professionisti lametini, tutti dal sangue rigorosamente biancoverde. Il grosso ostacolo è tuttavia rappresentato dalla non indifferente massa debitoria pendente come spada di Damocle sul capo del sodalizio lametino. Debito che sarebbe addirittura superiore a quei 400 000 euro  orientativamente quantificati, oltre un mese e mezzo fa, dal presidente Butera. Importo peraltro già rateizzato, con la prima (di cinque) tranche, in scadenza  a fine luglio, di quasi 150 000 euro.  Senza dimenticare le 20 000 euro che dovranno essere presto corrisposte agli ex tesserati Giannusa ed Essabr, a seguito delle vertenze da loro presentate nei mesi scorsi e rispetto alle quali il sodalizio di via Marconi si è visto bocciare i rispettivi ricorsi. In caso contrario, qualora dovesse iscriversi al prossimo campionato, la Vigor partirà con almeno due punti di penalizzazione.  Passività non certo di poco conto, insomma, alle quali i subentranti non intendono, né possono (se non a discapito dell’allestimento della rosa della squadra), far fronte da soli. Sarebbe quindi auspicabile una collaborazione da parte di chi tutti questi debiti li ha creati in questi ultimi anni di gestione. Al riguardo, la tesi fin qui sostenuta dalla proprietà è che essa, a sua volta, quando subentrata  si è dovuta accollare le passività  lasciate in eredità dalla precedente dirigenza. In quel caso, però, si rilevava un titolo di serie C2, non certo uno di Eccellenza. Auspichiamo, quindi, un venirsi incontro reciproco tra le parti; viceversa vecchi ed ultimi soci saranno ricordati con ancora minore “positività” da una tifoseria giustamente già inviperita  ed arrabbiata per tutto quanto successo negli ultimi due anni alla propria squadra del cuore, passata dall’affrontare Lecce e Salernitana a giocare a Roggiano Gravina o Luzzi.

La quarta ipotesi consisterebbe in un ipotetico rilancio della dirigenza dimissionaria, la quale ritornerebbe, per certi versi, sui propri passi, provvedendo ad iscrivere la squadra al prossimo torneo di Eccellenza, ma con programmi ovviamente parecchio ridimensionati.  Una soluzione poco fattibile ed immaginabile, e che non porterebbe certo ad un ritorno del pubblico allo stadio, anzi! L’opzione meno “lacrime e sangue” sarebbe ripartire con un nuovo titolo e matricola sempre dall’Eccellenza o, in alternativa, dalla Promozione. In tal senso, la cordata locale ha già avuto un incontro in Lega con il presidente del Comitato Regionale Saverio Mirarchi, ma i margini per rendere attuabile un siffatto progetto sarebbero a dir poco ridotti per tutta una serie di motivi facilmente intuibili. Si creerebbe un precedente che farebbe ovviamente discutere e mugugnare altre realtà calcistiche regionali.

Gruppo lametino interessato al Catanzaro calcio

Sempre a proposito d’imprenditori lametini, saltando per un attimo di palo in frasca, in queste ore stanno facendo parecchio discutere le indiscrezioni secondo le quali il gruppo imprenditoriale Raffaele S.p.a sarebbe interessato a rilevare il Catanzaro calcio dal dimissionario patron Cosentino. Fermo restando che ognuno con i propri soldi può fare ciò che ritiene più opportuno, e ci mancherebbe altro, non possiamo tuttavia non nascondere, sempre qualora la indiscrezione in oggetto non sia ancora smentita, un po’ di amarezza tra i tifosi. Con la Vigor ed il Sambiase in piena deriva e reduci entrambe da una stagione chiusa nel peggiore dei modi per quelli ch’erano i rispettivi obiettivi, sarebbe auspicabile che chi ha avuto tanto da questa città si prodigasse nel sostenere soprattutto le realtà sportive dello stesso territorio lametino.   

Ferdinando Gaetano

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