Vigor Lamezia, probabile svolta societaria

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Lamezia Terme - Finalmente s’inizia a muovere qualcosa in casa Vigor Lamezia. Sia in via ufficiale che sottotraccia. Ieri, infatti, ha firmato Emanuele Malerba (classe ’92). L’esterno mancino di Pizzo Calabro vestirà per la terza stagione consecutiva la casacca biancoverde. Tanto di cappello al ragazzo, avendo accettato di restare anche qualora, tra una decina di giorni, il Collegio di Garanzia del CONI dovesse respingere il ricorso del club di via Marconi avverso l’esclusione dalla Lega Pro.  Grande professionalità ed umiltà quindi mostrata dall’ex Chieti ed Andria che da agosto stava continuando ad allenarsi agli ordini di Erra prima ed Antonio Gatto poi. Oggi dovrebbe essere la volta del secondo innesto promesso domenica scorsa dal presidente Torcasio. A legarsi alla Vigor sarà l’estremo difensore classe ‘86 Pietro Marino. La vera svolta potrebbe tuttavia concretizzarsi ad inizio della prossima settimana. Voci di corridoio, piuttosto attendibili, danno il gruppo Perri seriamente intenzionato a rilevare la maggioranza delle quote societarie.  

D’altronde urge una svolta, un monsone capace, con la sua forza dirompente, di spazzare via quelle nubi che dallo scorso 19 maggio hanno oscurato il vessillo biancoverde. Massimo rispetto per il duo Torcasio-Butera, a cui va riconosciuto il merito di averci messo la faccia, e non solo, in questi mesi di fuggi-fuggi generale, ma adesso c’è bisogno di gente con maggiore forza economica.  Personalmente diffidiamo dalle ricette magiche fornite da imprenditori  di fuori regione, specie se, com’è il caso del marchigiano, ma reggino di origini, Monorchio, hanno già alle spalle esperienze calcistiche poco rassicuranti. A meno che non si faccia riferimento al Zamparini di turno, che, però, in quanto tale mai si sognerebbe di rilevare una società, come la Vigor Lamezia, che nella migliore delle ipotesi ha sempre vivacchiato, escluso l’ultimo torneo di Lega Pro Unica, tra la D e la vecchia C2, siamo dell’avviso che soltanto chi ha questi colori nel sangue è in grado di far sognare un popolo, quale quello vigorino, storicamente tediato da sofferenze e sconfitte brucianti. Nell’attuale dirigenza, di imprenditori con una certa levatura economica ne sono rimasti giusto un paio, e trattasi,  purtroppo, proprio dei due negli ultimi mesi finiti, seppur per motivi diversi, nell’occhio del ciclone giudiziario.

Se tuttavia Arpaia nelle ultime due stagioni si è esposto in prima persona, l’altro, Franco Perri, si è sempre mantenuto defilato, rinunciando alla massima carica, con tutti gli oneri ed onori che questa comporta. Della presidenza Arpaia sinceramente non ci sono piaciuti gli ultimi sei mesi di gestione nei quali ha dimostrato, coi fatti, scarsa voglia di raggiungere un obiettivo che sarebbe stato storico per il sodalizio di via Marconi: quel nono posto, più che alla portata, che avrebbe garantito la partecipazione alla Tim Cup 2015-16. Senza contare la vicenda “Dirty Soccer” che lo vede coinvolto ed in cui da massimo dirigente ha dimostrato quantomeno parecchia ingenuità con farsi abbindolare da un bandito del calcio che risponde al nome di Felice Bellini. I tempi sono insomma maturi affinchè il gruppo Perri rilevi in toto, o comunque la maggioranza delle quote societarie, la Vigor Lamezia. Se a questi poi decidesse di affiancarsi qualche vecchio o nuovo socio, tanto meglio.

Ferdinando Gaetano

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